mercoledì 28 novembre 2012

Fiscal Cliff: cos'é? Definizione, significato e traduzione

Traduzione

La traduzione letterale di "fiscal cliff" è "precipizio fiscale".


Definizione e significato

Il fiscal cliff è il termine definito dalla stampa economica americana per indicare i tagli fiscali e le tasse che entreranno in vigore automaticamente dall'1 gennaio 2013 se camera, senato e presidenza degli Stati Uniti non troveranno un accordo per ridurre il deficit monster del governo federale USA.

Il mancato accordo sulla riduzione del deficit USA avrebbe conseguenze dirompenti non solo per l'economia statunitense ma per l'intero sistema economico mondiale determinando già dal 2013 una nuova crisi economico finanziaria mondiale.

Infatti l'applicazione dei tagli/imposte fiscali previsti dal fiscal cliff comporterebbe la riduzione del PIL USA di circa il 5% con un conseguente brusco aumento della disoccupazione americana e altrettanto forte riduzione dei consumi.

Gli effetti della recessione USA contagerebbero inevitabilmente i mercati internazionali innescando una nuovi terremoti finanziari in tutto il pianeta.

link alla pagina wikipedia:


Rivoluzione per benzina e diesel: ecco la borsa dei carburanti. Con beneficio (si spera) sui prezzi finali

Rivoluzione in arrivo per il mondo dei carburanti italiani, all'insegna (così almeno si promette) della liberalizzazione, che dovrebbe consentire qualche significativa limatura dei prezzi finali. Con una doppia mossa, prevista dal "decreto scorte" vagliato dal pre-consiglio dei ministri in vista della riunione di Governo convocata per venerdì.

Prima mossa: per recepire le direttive europee sulla sicurezza del sistema dei carburanti verrà centralizzata la gestione delle scorte, ora in mano alle compagnie petrolifere e parzialmente "appoggiata" sui depositi esteri. Nascerà dunque l'Ocsit (organismo centrale di stoccaggio italiano) affidato all'Acquirente unico, che già coordina gli approvvigionamenti di elettricità per il mercato tutelato.

Ma la novità più rilevante riguarda l'istituzione, con l'articolo 22 dello stesso decreto legislativo, della più volte annunciata "borsa dei carburanti". Entro 180 giorni – così prevede il decreto – dovranno essere definiti i meccanismi operativi. A gestire direttamente la nuova Borsa sarà comunque il Gme, il gestore dei mercati energetici che manovra con buona maestria la borsa elettrica italiana e la nascente borsa del gas.

Efficienza, trasparenza e quindi vantaggi anche di prezzo per i consumatori finali. Il decreto e la relativa relazione illustrativa sono ammantati di promesse. «Con l'Ocsit – si legge – la sicurezza petrolifera italiana sarà più efficace e svincolata, almeno in parte, dagli interessi degli operatori economici, non sempre coincidenti con l'interesse generale». Dunque «una oculata gestione economica permetterà di ridurre l'onere a carico degli operatori stessi, già attualmente traslato ai consumatori finali». Non solo. «La costituzione dell'Ocsit può rappresentare una nuova opportunità economica per il nostro Paese» perché «vengono create le condizioni affinché non solo si riducano le scorte all'estero ma addirittura che l'Italia possa diventare un Paese che accolga le scorte degli altri Paesi europei, con nuove prospettive di attività economiche che vadano ad affiancarsi a quelle tradizionali della raffinazione e dello stoccaggio commerciale, considerato anche che alcun raffinerie stanno venendo trasformate in deposito».

 
Quanto alla borsa dei carburanti, uno dei pilastri nel disegno di liberalizzazione della nostra ormai datata filiera di settore, l'obiettivo è quello di allestire «una piattaforma di mercato che faciliti l'incontro tra domanda e offerta all'ingrosso di prodotti petroliferi liquidi per autotrazione». Anche se la promessa va ora riempita di contenuti operativi. Tre le ipotesi di coinvolgimento del Gme: la creazione di una semplice "bacheca", un punto telematico di incrocio tra domanda e offerta; una piattaforma di brokeraggio, con il Gme che fa da gestore-garante sulla base di una standardizzazione contrattuale; un modello simile a quello adottato per il mercato elettrico, con il Gme controparte centrale. Un modello, quest'ultimo, che oltre a incontrare i comprensibili favori del Gme viene considerato preferibile dagli esperti.

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-11-27/decreto-scorte-carburanti-203728.shtml?uuid=AbkfO06G

martedì 27 novembre 2012

La Riforma del Condominio 2012

Nuove regole per assemblee e amministratori nella riforma del Condominio varata ieri dal Parlamento. Sanzioni fino a 800 euro per chi viola i regolamenti ma delibere piu facili. Entrerà in vigore a sei mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
 
E’ stata varata ieri, dopo 11 anni di elaborazione e lavori parlamentari iniziati e mai giunti a termine, la riforma del condominio, l’insieme di regole per l’amministrazione degli stabili in cui convivono almeno la metà dei cittadini italiani.
Vi sono rilevanti novità in tutti gli ambiti: dalle assemblee che anche in seconda convocazione per essere valide dovranno avere la partecipazione di un terzo dei millesimi e dei condomini, ai regolamenti condominiali che devono permettere il distacco dal riscaldamento centralizzato e non possono prevedere il divieto assoluto per gli animali domestici, alla figura dell’amministratore per il quale d’ora in poi sarà richiesto un titolo di studio superiore e corsi di formazione specifica ed avrà nuovi pesanti obblighi nella gestione della eventuale morosità degli inquilini. Le norme andranno in vigore 6 mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ma per le liti in corso sarà probaimente preferibile tenere già in considerazione le novità apportate dalla nuova legge.

Le principali novità della riforma del condominio

ASSEMBLEE CONDOMINIALI
La convocazione dell’assemblea condominiale potrà essere fatta anche nei giorni festivi
Per essere valida in prima convocazione l’assemblea dovrà contare 2/3 dei millesimi e la maggioranza dei proprietari. Il quorum per le delibere resta invariato
In seconda convocazione c’è ora un quorum per la valida costituzione : 1/3 sia dei condomini che dei millesimi mentre si abbassa il quorum per le delibere alla maggioranza dei condomini ed 1/3 dei millesimi. Vi sono però casi specifici di delibere su alcuni argomenti per i quali il quorum è diverso, ad esempio per la realizzazione interventi di risparmio energetico o di produzione di energia e di videosorveglianza ma anche, incredibilmente, per l’ eliminazione delle barriere architettoniche.
 
FIGURA DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO
Per fare l’amministratore di condominio in futuro ossia per chi inizia dal momento di entrata in vigore della legge, sarà necessario essere in possesso del diploma di scuola superiore , avere frequentato un corso di formazione iniziale e continuare l’aggiornamento periodicamente anche in seguito. Sono esentati coloro che l’abbiano l’ha già fatto per un anno negli ultimi tre anni. Inoltre l’amministratore dovrà obbligatoriamente avere una assicurazione Rc professionale , con l’eccezione su questo e sulla formazione continua, solo per chi risiede nel condominio che amministra.

MODIFICA PARTI COMUNI
La riforma rende più facile la modifica di destinazione d’uso delle parti comuni per deliberare sulla quale è richiesto l’80% dei millesimi e dei condomini. Inoltre il regolamento dovrà prevedere la possibilità di distacco di un inquilino dal riscaldamento centralizzato sempre che giò non pregiudichi gravemente l'interesse degli altri condomini.
 
GESTIONE CONDOMINIALE
L’amministratore sarà tenuto a richiedere un decreto ingiuntivo per morosità dopo 6 mesi dall’indicazione nel consuntivo. La contabilità dovra essere redatta con la massima trasparenza e registri, riepiloghi finanziari e note esplicative oltre che i giustificativi saranno sempre a disposizione dei condomini. L' amministratore non potrà ricevere più deleghe per rappresentare gli inquilini in assemblea
Le spese per la gestione di scale ed ascensori andanno suddivise per metà in base ai millesimi e per metà in base al piano di abitazione.

http://www.fiscoetasse.com/approfondimenti/11172-la-riforma-del-condominio-2012.html

giovedì 22 novembre 2012

Accordo Troika-Atene in vista, ma la Grecia è destinata a restare un incubo per l'Eurozona. Ecco perchè

Alla fine l'accordo si troverà. Una nuova tranche di aiuti da parte della Troika in cambio di un taglio della spesa per 13,5 miliardi da parte di Atene. Accordo fatto, Atene salva? Un copione già visto negli ultimi anni e mai rispettato. Anzi il rischio concreto è che questo nuovo sacrificio chiesto alla Grecia, finirà per aggiungere sale sulle ferite. Finirà cioè per aggravare l'agonia del Paese. Non è un caso settimana scorsa sia Moody's che Fitch hanno detto all'unisono che le possibilità di un'uscita di Atene dall'euro restano tutte in piedi. Al coro si è aggiunto Nouriel Roubini che ha detto che le possibilità della cosiddetta "Grexit" sono del 50%. Dopo tutto quello che è successo nella tempesta finanziaria si potrà anche pensare che le agenzie di rating siano poco credibili, ma al di là dei loro giudizi contano i numeri. Che sono impietosi. Nulla finora ha aiutato Atene a risollevarsi dallo scoppio della crisi a fine 2009. Al contrario è andato in scena un avvitamento drammatico delle condizioni economiche-finanziarie.

Debito/Pil al 175 nel 2012

Se tagli il settore pubblico, comprimi i redditi, fai crollare il Pil e inoltre ti privi delle entrate fiscali in un Paese dove l'evasione del settore privato è endemica. Un circolo vizioso. La Grecia è avviata infatti al quinto anno di recessione. Dopo una caduta del Pil del 6,9% nel 2011 ci si attende una contrazione della ricchezza lorda del 7% per quest'anno. E a oggi anche il 2013 è visto con il Pil in contrazione del 2%. Se cade il Pil (che si è eroso del 25% dal 2009) il rapporto debito/ricchezza lorda non può che alzarsi anziché diminuire come negli auspici dei piani di salvataggio della Troika. Per gli analisti di Credit Suisse le stime indicano un rapporto tra debito/Pil al 175% a fine del 2012, il 12% in più delle proiezioni dell'Fmi del marzo 2012. Ora molti pensano che l'obiettivo di un rapporto debito/pil al 120% nel 2020 sia già fin d'ora irraggiungibile.

La caduta a piombo del Pil è solo il sintomo più evidente. Dal 2009 la Grecia ha perso il 25% della sua produzione industriale, i consumi sono crollati del 30% e la disoccupazione è ormai sopra il 25%.

Certo gli aiuti europei servono a finanziare le esigenze di cassa per evitare il crack, ma la dura austerità imposta da Berlino ha strangolato il Paese.

Banche: servono altri 40 miliardi

Uno specchio della crisi è la situazione agonica delle banche. Non è un caso che dal recente stress test dell'Eba, le banche di Atene siano state escluse. Sarebbero state tutte bocciate. E questo nonostante la ricapitalizzazione da 18 miliardi dopo lo swap sui bond che ha apportato perdite miliardiarie sui titoli di Stato ellenici in pancia alle banche. Banche ricapitalizzate, crisi finita? Affatto. La National Bank of Greece, la più grande banca del Paese ha ancora chiuso in perdita la prima parte del 2012 nonostante gli aiuti sul capitale. Già perché risolto il problema delle perdite sui bond ecco spuntare l'altro nodo critico delle banche greche. Il continuo aumento delle perdite sui crediti continuerà a mandare in rosso gli istituti di credito del Paese. Il livello delle sofferenze è il più alto d'Europa, mentre sono fuggiti depositi dall'avvio della crisi per 87 miliardi pari al 36% del totale. E inoltre le banche greche dipendono dal rubinetto della Bce di Francoforte per la bellezza di 136 miliardi: il 40% dell'attivo delle banche è di fatto costituito dai fondi della Bce. Togli quelli e le banche sarebbero tutte fallite da tempo.

Le continue perdite attese sui crediti finiranno per erodere anche la recente ricapitalizzazione. Per Moody's servono nei prossmi anni al sistema bancario greco altri 40-50 miliardi di nuovi capitali. Chi sarò disposto a immettere risorse sapendo che verranno con ogni probabilità bruciate? I privati? Difficile. Sarà alla fine il Governo a dover intervenire, ma allora anche le nuove tranche di aiuti verranno assorbite lì. In una sorta di pozzo senza fondo.

L'accordo passerà, ma per la Grecia e l'eurozona i guai non sono mai finiti.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-10-21/accordo-troikaatene-vista-ecco-164023.shtml?uuid=AbhtcNvG&widget=yes

     

    Contro il «nero» arriva anche in Italia il contrasto d'interessi: gli scontrini fiscali saranno scaricabili


    Scaricare dalla dichiarazione dei redditi gli scontrini ma soprattutto le ricevute delle spese effettuate, da quelle per l'idraulico a quelle per il meccanico: arriva anche in Italia il cosiddetto contrasto di interessi. Stop poi anche alle "cartelle pazze", vale a dire alle cartelle esattoriali sbagliate che sono state recapitate a milioni di contribuenti.

    Una giornata ricca dunque quella di ieri che ha visto impegnata la commissione Finanze del Senato prima con il via libera al ddl di delega fiscale e poi con l'approvazione all'unanimità al provvedimento, di iniziativa parlamentare, che prevede l'annullamento automatico delle somme iscritte a ruolo in caso di mancate risposte da parte dell'amministrazione. Ora la palla passa all'Aula e poi alla Camera ma le previsioni ottimistiche sono di ottenere l'ok di Montecitorio all'intero pacchetto entro Natale.

    L'obiettivo dell'introduzione del contrasto di interessi è quello di far emergere il "nero"; perciò si partirà in maniera "selettiva", spiega uno dei due relatori, Giuliano Barbolini (Pd), dalle aree di maggior evasione, come quelle legate alla manutenzione della casa o dell'auto. Certo ora toccherà al governo dare attuazione alla cornice predisposta dalla delega.

    È invece scontro sull'accorpamento delle agenzie fiscali (le Entrate assorbono il Territorio e le Dogane i Monopoli) in quanto il Governo sarebbe pronto a mettere la questione di fiducia per evitare che succeda quel che ha deliberato la commissione in Senato e cioè che l'accorpamento slitti da dicembre 2012 a giugno 2013. Proprio per evitare lo slittamento il Governo potrebbe presentare oggi in Aula al Senato un maxiemendamento su cui verrà posta la fiducia dopo che il governo, l'altro ieri, era stato battuto in Commissione; in pratica lo stesso film che si era visto in commissione Finanze alla Camera. «La decisone spetta al ministro e al presidente del Consiglio - spiega il sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani - ma è vero che fino ad ora sono pochi i provvedimenti su cui il Governo non ha posto la fiducia», lasciando intendere che il Governo sullo slittamento dell'accorpamento impostato dalla Commissione proprio non vuole cedere. Nulla di nuovo, invece, in fatto di disciplina di abuso del diritto che continua il suo cammino.
    Da parte sua Adriano Musi (Pd) ha sottolineato come «Camera e Senato abbiano espresso l'indirizzo di dare priorità alla riforma del catasto senza ostacolarla con inutili forzature sui tempi di accorpamento delle Agenzie. Ci auguriamo che il Governo voglia riflettere sulla questione». Inoltre, ha ha avuto via libera un emendamento del Pd che stabilisce principi e criteri direttivi per il coordinamento con l'attuazione del federalismo fiscale. L'emendamento stabilisce, tra l'altro, il «coordinamento della facoltà di introduzione di addizionali Irpef da parte di Regioni e Comuni, con riferimento alla struttura delle addizionali per scaglioni e aliquote, nonché alla facoltà di introdurre detrazioni, con gli obiettivi di semplificare gli adempimenti da parte dei sostituti d'imposta e di riportare le addizionali a funzioni allocative, riducendone l'impatto distorsivo sulla progressività del sistema come fissato a livello statale». La modifica stabilisce, inoltre, il «coordinamento fra le detrazioni fiscali introdotte dai vari livelli di Governo» e la «previsione di meccanismi compensativi in relazione all'impatto che eventuali modifiche delle soglie di esenzione dell'Irpef nazionale possono esercitare sul gettito delle addizionali».


    http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-11-22/scaricabili-scontrini-fiscali-064133.shtml?uuid=AbMsZH5G

    Rassegna stampa sull'albo OAM per Promotori Finanziari

    08.11.2012 MF È già caos nell'albo dei mediatori

    05.11.2012 Advisor L'iscrizione all'OAM è un assurdo giuridico

    02.11.2012 MF I pf da Monti contro il doppio albo

    29.10.2012 Advisor Online Pf-OAM, l'Anasf non si arrende: No a un secondo RUI

    27.10.2012 Milano Finanza Oam, protesta continua

    22.10.2012 Affari & Finanza L’Anasf contro l’obbligo del doppio Albo

    17.10.2012 Il Sole24Ore I promotori si mobilitano contro il nuovo albo Oam

    06.10.2012 Milano Finanza Bufi (Anasf) contro il doppio albo per i pf

    29.09.2012 Milano Finanza Oltre il 2012, nuove sfide

    24.09.2012 Advisor Promotori, al via l’appello contro il secondo Albo

    22.09.2012 Bloomberg – Borsa & Finanza Anasf contesta iscrizione all’Oam

    20.09.2012 MF Promotori a muso duro contro il nuovo albo

    01.06.2012 Advisor Online Promotori iscritti all’OAM? Le associazioni si ribellano

    http://www.anasf.it/index.php?go=43&link=361

    lunedì 12 novembre 2012

    Dalla detraibilità della spesa sostenuta all'incentivazione diretta sui KWh prodotti. Ecco il confronto tra i bonus

    Energia termica: si passa da una detraibilità della spesa sostenuta (in genere 50% in dieci anni con un tetto) a un'incentivazione diretta sui kWh termici prodotti da fonti rinnovabili (biomasse, solare termico) o da efficienza energetica. Vengono specificati nel dettaglio gli interventi per la Pubblica amministrazione.
    Infine, il solare termico vede un incentivo di due o cinque anni a seconda della superficie lorda con un meccanismo sempre di incentivazione diretta sui metri quadrati ((fino a 50mq o fino a 700mq): cinquanta metri quadrati di solare termico sono circa 20-25 kW termici (per una famiglia sono sufficienti circa 6-12mq).
     
    Sono questi alcuni degli elementi che emergono dalla tabella che pubblichiamo, curata da Officinae Verdi, che mette a confronto il cosiddetto «Conto energia termico» - il nuovo sistema di incentivazione previsto dallo schema di decreto ministeriale varato dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, di concerto col ministro dell'Ambiente Corrado Clini e delle Politiche agricole Mario Catania - e il precedente sistema di detrazioni fiscali per impianti a fonti rinnovabili (uso termico) ed efficienza energetica.
     
    link all atabella comparativa:
    https://www.dropbox.com/s/xmk89jsln960t62/Quadro-Riepilogo-Incentivi-CTermico.pdf

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-12/dalla-detraibilita-spesa-sostenuta-114905.shtml?uuid=Abt85B2G

    mercoledì 7 novembre 2012

    Conti correnti, dal 31 ottobre arriva Serpico

    No, non si tratta del poliziotto dall’etica di ferro interpretato da Al Pacino nel famoso film del 1973. Si parla, invece, del Servizio per le informazioni sul contribuente, che verrà utilizzato dallo Stato per “spiare” i conti correnti dei cittadini e valutare le spese e e lo stile di vita di ognuno di noi per fini di tassazione.
    Si tratta di un massiccio intervento dello Stato contro l'evasione fiscale. Ovviamente la questione non ha mancato e non manca di suscitare enormi polemiche, soprattutto per quanto riguarda la questione della privacy.

    Resta il fatto, comunque, che il prossimo 31 ottobre entreranno in vigore le disposizioni contenute nell’articolo 11 del decreto "Salva Italia”, vale a dire: prende il via la comunicazione dei dati contabili all’anagrafe tributaria da parte di banche e istituti finanziari.

    Dal 31 ottobre Serpico gestirà e analizzerà milioni di informazioni relativi al conto corrente, alle carte di credito, ai libretti di risparmio, ai titoli e a tanto altro.




    Serpico, il sistema pronto a ''spiare'' 40 milioni di conti correnti


    Il cervellone dell'Agenzia delle Entrate a caccia di evasori, ma forse è incostituzionale.

    Da ieri "Serpico" è in azione e scandaglia i conti correnti di 40 milioni di italiani alla ricerca degli evasori.

    Inserito nel decreto Salva Italia per la lotta contra l'evasione dichiarata dal governo Monti, il sistema informatico il cui acronimo significa "Servizi per i contribuenti" già in dotazione dell'Agenzia delle Entrate da cinque anni, diventerà operativo nell'andare a scovare gli evasori fiscali.

    Accessibile tutto ciò che si fa col codice fiscale

    I dati sui contribuenti in possesso di Sogei, la società che si occupa dei servizi informatici dello Stato, saranno infatti completamente accessibili da Serpico che verificherà lo storico delle ultime cinque dichiarazioni dei redditi di ogni singolo contribuente incrociandolo anche con le bollette, iscrizione a club o associazioni varie, spese per le case e il condominio e ogni altra spesa per cui è stato usato il codice fiscale.

    Ha permesso di recuperare 10 miliardi e scovare evasori

    Fino ad oggi pare sia servito a recuperare una decina di miliardi solo nell'ultimo anno, pizzicando 518 proprietari di aerei e 42.000 proprietari di barche oltre i 10 metri che avevano dichiarato redditi sotto i 20.000 euro e ora sono finiti tutti sotto accertamento dell'Agenzia delle Entrate. Dal 2012 l'attività di Serpico, intensificherà la sua attività andando a monitorare non solo gli estratti conti bancari ma tutte le transazioni degli italiani, anche se gli interessati non sono oggetto di controlli o verifiche fiscali. Questo sistema informatico potrebbe però avere vita breve.

    In Germania è stato ritirato

    Presidente dell'Istituto per la Privacy, Luca Bolognini, rileva infatti che già un anno e mezzo fa il governo tedesco aveva adottato un sistema simile, ribattezzato Elena, che fu ritirato perché si profilavano eccezioni di costituzionalità. Lo stesso problema che potrebbe avere Serpico, anche secondo il presidente dell'Istituto per la Privacy, per cui potrebbe essere sufficiente un ricorso alla Corte di Giustizia Europea per cancellare la norma approvata con il decreto Salva Italia.

    Problemi per la privacy

    Per Bolognini con Serpico "si rischia uno stato di polizia elettronica. Si invade la sfera privata delle persone per garantire un ordine pubblico perfetto. L'operazione riesce, ma il paziente muore".

    http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=13963






    Assunzioni Amazon, 600 nuovi posti di lavoro in Italia

    600 nuovi posti di lavoro. Una notizia davvero eccezionale in tempo di crisi economica ed occupazionale soprattutto se le assunzioni vengono fatte in Italia e, in particolare, in Sardegna.

    Non è ancora ufficiale ma il colosso Amazon sembra essere pronto ad assumere oltre 600 nuovi dipendenti in Sardegna almeno secondo quanto riferito dall’ex governatore Renato Soru.

    Sembra che Amazon arriverà sull’isola per aprire una data center nella sede di Tre Sardegna per cui sono previste 300 assunzioni entro gennaio 2013 e altre 300 in seguito. Tra le figure ricercate ci sono ingegneri e personale tecnico qualificato, operatori di customer care, amministrativi e operatori di vendita.

    Al momento, non essendo ufficiale ancora la notizia, non si conoscono le procedure di assunzioni ma sarà meglio restare sintonizzati sul sito di Amazon nella sezione lavora con noi.
    Oltre questa sensazionale notizia vi segnaliamo altre opportunità di lavoro pubblicate nelle scorse settimane (e mesi), ancora valide e per le quali ha certamente senso fare un approfondimento:

    - Amazon.it assume in Italia, per maggiori informazioni clicca http://www.worky.biz/20281/tante-assunzioni-in-italia-per-amazon-it.html
    - Lavorare in Amazon, in Italia ed all’estero. Per informazioni clicca http://www.concorsi-pubblici.org/3268/assunzioni-amazon-lavoro-in-italia-e-allestero.html

    http://www.concorsi-pubblici.org/3698/assunzioni-amazon-600-nuovi-posti-di-lavoro.html

    Ha vinto Barak Obama ... la mappa elettorale

    In barba alla crisi economica, a un Congresso dove i repubblicani hanno cercato più volte di mettere il bastone tra le ruote all'agenda della Casa Bianca e a una quantità di spot e veleni senza precedenti, gli elettori americani hanno confermato il presidente Barack Obama alla guida del Paese per altri quattro anni. Obama è il quinto presidente democratico a vincere un secondo mandato. Ma non è stato un trionfo come quello di quattro anni fa: Obama ha vinto un confronto durissimo e incerto.

    Obama ha battuto lo sfidante repubblicano Mitt Romney in stati chiave come Colorado, Illinois, Iowa, Nevada, New Hampshire, Ohio, Wisconsin e Virginia. Tante vittorie ma tutte ottenute per un pugno di voti. E' finita con 303 voti elettorali per il presidente e 206 per Romney. Mancano all'appello i 29 voti elettorali della Florida, dove il risultato è ancora incerto. Potrebbe dunque finire 332 a 206 o 303 a 235.

    Obama è in testa anche nel voto popolare, con lo spoglio quasi ultimato, ha un milione di voti in più, 55,2 milioni contro 54,1 milioni per Romney.

    Nel discorso della vittoria, a Chicago, Obama ha promesso una nuova stagione di dialogo con i repubblicani, che hanno mantenuto il controllo della Camera. Il Congresso all'inizio del secondo mandato è molto simile a quello con cui Obama si è dovuto confrontare negli ultimi due anni e con il quale ha ottenuto poco o nulla. Ad aiutare il presidente saranno i democratici del Senato che non solo hanno mantenuto, ma hanno rafforzato la loro maggioranza.

    La Camera. I Repubblicani hanno sottratto ai Democratici seggi in Kentucky, North Carolina e Pennsylvania. In Kentucky il rappresentante democratico Ben Chandler ha perso contro il repubblicano Andy Batt in una sfida che li aveva visti protagonisti nel 2010. In North Carolina i democratici dicono addio a tre seggi: Larry Kissel ha perso a favore di Richard Hudson, l'ex procuratore federale George Holding ha battuto il democratico Charles Malone per succedere Brad Miller (democratico anche lui), il repubblicano Mark Meadows ha avuto la meglio su Hayden Rogers aggiudicandosi il seggio detenuto dal democratico Heath Shuler. Lo speaker alla Camera John Boehner dell'Ohio ha detto che la maggioranza repubblicana “è stata la prima linea di difesa per gli americani contrari a un governo che spende, tassa e si indebita troppo”. I democratici avrebbero dovuto guadagnare 25 seggi per conquistare il controllo della Camera, i cui membri sono 435. Nel 2010 il controllo è passato ai repubblicano, all'epoca capaci di strappare 63 seggi ai democratici.

    Il Senato. I democratici mantengono la maggioranza al Senato e conquistano tre seggi che appartenevano ai repubblicani. L’ex governatore del Maine Angus King, indipendente, ha infatti vinto il seggio del Maine che apparteneva alla repubblicana Olympia Snowe, prossima alla pensione. Joe Donnelly rimpiazza invece il repubblicano Richard Mourdock in Indiana, mentre Elizabeth Warren ha battuto Scott Brown in Massachusetts diventando la prima donna dallo questo stato ad essere eletta al Senato.I repubblicani avrebbero dovuto aggiudicarsi quattro seggi per passare al comando del Senato, composto da 95 seggi.

    I governatori. Con le vittorie in North Carolina, e le rielezioni in Utah, North Dakota e Indiana, il partito repubblicano conta il maggior numero di governatori (pari a 30) dal 2008. Fino a ieri, i democratici contavano otto degli 11 governatori su cui ieri gli elettori sono stati chiamata a votare per rispettivi capi di governo. La mossa non fa che continuare l'impresa iniziata due anni fa, quanto i repubblicani in scia a uno scontento dovuto alla crisi economica strapparo 11 cariche da governatore ai democratici.Nessun vincitore è ancora stato nominato in Montana e Washington. I democratici sono riusciti a mantenete il New Hampshire.

    I referendum. Alcuni elettori non hanno votato solo per scegliere il loro presidente ma anche per esprimersi su alcune questioni riguardanti esclusivamente lo stato in cui vivono.

    Marijuana. Colorado e lo stato di Washington inaugurano una nuova stagione negli Stati Uniti d'America:la marijuana può avere un uso ricreativo. In Oregon invece questa misura non è passata.Il via libera non ha precedenti nella storia degli Stati Uniti e le sue conseguenze saranno guardate attentamente da tutto il mondo. I due stati diventano comparabili ad Amsterdam, dove la marijuana è completamente legalizzata. Bisognerà però aspettare mesi, se non un anno, prima che persone dai 21 anni ed oltre possano gioire della vendita legale della sostanza.

    In Colorado è la seconda volta che gli elettori dello stato si sono espressi su questa misura. Era il 2006 e allora l'iniziativa prevedeva la rimozione di qualsiasi provvedimento nei confronti di chi, almeno 21enne, fosse trovato in possesso della cannabis. L'emendamento votato oggi (il numero 64) si concentra invece su un sistema completo per regolare la coltivazione e vendita di cannabis, che verrà tassata in modo simile ad alcolici e tabacco. Nello stato di Washington la coltivazione personale resta invece illegale.

    Secondo alcuni analisti, lo stato genererà così incassi stimati tra cinque e 22 milioni di dollari all'anno. Altri si spingo fino a 60 milioni di dollari entro il 2017.

    Matrimonio gay. Via libera alle nozze tra persone dello stesso sesso in Maine e Maryland. Ancora incerto l'esito sulla stesso referendum nello stato di Washington. Sale così a otto il numero di stati dove il matrimonio tra omossessuali o lesbiche è legale a cui si aggiunge il Distretto della Columbia (Washington DC). Fu il Massachusetts nel 2004 a diventare il primo stati americano a dare il via libera alle nozze gay. Hanno fanno seguito Iowa, New York, Connecticut, New Hampshire, Vermont e Washington DC.

    Quest'anno è stato Obama ad essere il primo presidente ad approvare questo tipo di unioni, cambianto la posizione assunta durante la campagna elettorale del 2008.

    A portare alle urne la questione in Washington e Maryland sono stati gli oppositori alle nozze gay che così speravano di ribaltare leggi già in vigore e firmate dai rispettivi governatori democratici.

    http://america24.com/2012/mappa-elettorale-usa