giovedì 27 dicembre 2012

Carte conto, valida alternativa ai conti online secondo OF


Costano meno e consentono di svolgere numerose operazioni bancarie. Ecco alcuni dei principali vantaggi delle carte conto. La migliore? Secondo l’Of, Db Contocarta


Le carte di pagamento prepagate con codice Iban, anche dette carte conto, sono più convenienti dei conti correnti online. Lo documenta l’ultimo rapporto OF (Osservatorio Finanziario), che ha messo a confronto i due prodotti bancari, analizzandone i costi medi (al netto delle promozioni attive a tempo determinato) e le principali caratteristiche (con focus soprattutto sui servizi aggiuntivi offerti dalla carta). 

L’analisi Of ha preso in considerazione 24 carte di pagamento con codice Iban. Secondo la valutazione dell’Osservatorio, le carte conto rappresentano una valida alternativa ai conti correnti tradizionali perché, oltre a essere meno costose da gestire (37,48 euro contro 56 euro dei conti), consentono di svolgere numerose operazioni bancarie, dall’accredito dello stipendio alla domiciliazione bancaria delle principali utenze domestiche (luce, gas, acqua), dalla ricarica del cellulare ai pagamenti tramite bonifico. Un altro vantaggio delle carte conto è legato al fatto che, a differenza dei conti tradizionali e dei depositi (recentemente interessati dalla mini-patrimoniale), non prevedono il pagamento dell’imposta di bollo.

Dai dati Of emerge che la carta prepagata con i costi più bassi è Db Contocarta del gruppo Deutsche Bank, lanciata a fine 2011 e distribuita dalla società Prestitempo. Per gestirla sono sufficienti appena 12 euro all’anno: molte delle operazioni possibili, incluse quelle di attivazione e ricarica, non prevedono alcuna commissione extra. I bonifici via internet sono sempre gratuiti, così come lo sono i prelievi presso gli ATM Deutsche Bank e quelli di altri istituti bancari, in Italia e in zona Sepa (ovvero l’area unica dei pagamenti in euro). Tuttavia, lo svantaggio principale è che, come tutte le carte di pagamento, prevede un limite massimo di ricarica (in questo caso il plafond massimo è di 50 mila euro).

Esistono diversi canali per ricaricare la carta
: si può utilizzare il cellulare, lo sportello automatico o, in alternativa, recarsi in filiale, il tutto a costo zero. La ricarica è possibile anche nei numerosi punti vendita Sisal ad un costo di appena 3 euro. 
La carta può essere richiesta gratuitamente online, anche se dopo aver compilato il modulo, è comunque necessario recarsi in una filiale per completare l’attivazione.

http://www.abcrisparmio.it/notizie/carte-credito/carte-conto-valida-alternativa-ai-conti-online-secondo-of

Benvenuti in Scandinavia - Tove Gustad, responsabile recruiting Nav (Agenzia nazionale del lavoro): «In Norvegia servono 8mila ingegneri. E li cerchiamo con Eures nel Sud Europa. Anche in Italia»


Dalla Norvegia, uno dei paesi con il più alto reddito pro-capite al mondo e con uno dei più bassi tassi di disoccupazione( 2,3%), arriva un appello al Sud Europa per il reclutamento di 8000 ingegneri specializzati. La Norvegia forma infatti un numero troppo esiguo di ingegneri rispetto al fabbisogno nazionale. Dalle statistiche eurostat emerge che solo il 16,5% degli studenti norvegesi sceglie ingegneria, contro il 35,6% della vicina Finlandia e il 23,7% dell'Italia. NAV, l'agenzia nazionale per il lavoro, parla di una carenza di 16000 ingegneri nel paese di cui 8000 da reclutare a breve termine.
La richiesta è circoscritta soprattutto al settore petrolchimico. E non è un caso, dal momento che lo sfruttamento degli idrocarburi nel Mar del Nord rappresenta il principale motore di sviluppo del Paese. In Norvegia infatti sono operative 31 piattaforme petrolifere, su cui lavorano 7500 persone, una gran parte delle quali sono ingegneri. Entro il 2015 si stima che il numero di piattaforme petrolifere aumenterà e di conseguenza anche il numero di personale richiesto. E' partita la ricerca spasmodica di ingegneri e si prevede che i salari a loro destinati aumenteranno vertiginosamente.
Abbiamo incontrato Tove Gustad, una delle responsabili del progetto di reclutamento di ingegneri all'estero del Nav . Ci racconta della massiccia campagna di reclutamento tra Italia Portogallo e Spagna, che Nav sta realizzando, e ci fa l'identikit del candidato ideale. Dando utili consigli su come essere assunti in Norvegia e lasciarsi alle spalle la crisi.

Qual è il ruolo del Nav nel reclutamento di personale all'estero?
Nav è l'agenzia nazionale del lavoro , noi sosteniamo i norvegesi nella ricerca del lavoro e aiutiamo al tempo stesso il nostro Paese a reclutare, laddove ce ne sia bisogno, manodopera dall'estero. E lo facciamo naturalmente in stretta collaborazione con le aziende locali che ci lanciano costantemente appelli per la ricerca di personale straniero, e grazie all'appoggio della rete capillare delle agenzie Eures in Europa Eures rappresenta una collaborazione tra l'UE ei paesi delSEE per promuovere la libera circolazione dei lavoratori. Noi giriamo le richieste specifiche di lavoro di imprese locali, nostre partner, alle agenzie Eures , che a loro volta si attivano per trovare i candidati ideali. In questo momento siamo alla ricerca attiva di un ingente numero di ingegneri, almeno 8000, ma anche architetti con specializzazione navale.
In quali settori ingegneristici è concentrata la ricerca?

Nel settore petrolchimico e meccanico in particolare. Ma anche informatico. ..
Sembra un paradosso che il petrolio rappresenti per la Norvegia il motore dell' economia nazionale e il fondamento della sua ricchezza, ma che per portarne avanti l'estrazione abbia bisogno, e pare anche urgentemente, di manodopera straniera.
E' un dato di fatto e un esempio per tutti è rappresentato dalla nostra Compagnia nazionale del petrolio, la Statoil , che lo scorso anno ha assunto 1500 ingegneri, di cui il 25% reclutati proprio all'estero. Ma non è l'unico settore colpito dalla carenza di ingegneri. Una società che ha sentito da vicino il problema, è stata la Atmel , che lavora sulla sofisticata tecnologia degli schermi degli smartphone per giganti come Nokia, Samsung, HTC. Hanno 202 impiegati , ma il numero sarebbe stato superiore se Atmel avesse avuto accesso alla manodopera straniera. L'anno scorso ha assunto 40 persone, che è lo stesso numero di ingegneri che il politecnico di Trondheim (il principale Politecnico del Paese), forma ogni anno in questo ambito specialistico .

Per far fronte a questa forte carenza di ingegneri in Norvegia, a quali paesi si rivolge in particolare il Nav?
Questo dipende dalle esigenze del datore di lavoro, normalmente cerchiamo personale dove esiste un ampio bacino di possibili candidati. Siamo orientati soprattutto verso Italia, Spagna, Portogallo, ma anche verso la Romania. Recentemente abbiamo reclutato molto personale in Portogallo. Alla fiera del lavoro organizzata da Nav ed Eures a Lisbona , uno dei nostri partner: la società FMC Technologiescon sede a Kongsberg , che si occupa della lavorazione delle piattaforme petrolifere e dei sottomarini destinati all'esplorazione del petrolio, ha assunto ben 35 ingegneri portoghesi, su 60 cv raccolti nel corso della fiera. Questa società conta 2000 dipendenti, in buona parte ingegneri, e la stragrande maggioranza è rappresentata proprio da stranieri.

Quali sono gli strumenti che utilizza il Nav per reclutare gli ingegneri ?
Il Nav organizza periodicamente workshops all'estero, servendosi della preziosa cooperazione di Eures, invita le imprese norvegesi interessate alla partecipazione, le quali avranno come unico scopo quello di seguire i colloqui con i candidati. A tutto il resto pensa il Nav. In particolare ci occupiamo di presentare ai giovani partecipanti agli open days, la vita quotidiana nel nostro Paese, indicazioni sul sistema nazionale del welfare e lavoro, della sanità, il clima, il costo della vita. Riteniamo che molti giovani possano sfuggire alla crisi del sud Europa, trasferendosi in Norvegia.

E l'Italia è un bacino interessante per il reclutamento del personale ingegneristico?
Assolutamente sì e in effetti oltre a Lisbona, lo scorso autunno, siamo stati in diverse città spagnole e italiane: Padova, Milano, Torino e i risultati sono stati buoni, ripeteremo l'esperienza amplificando le giornate di incontri.

Cosa c'è in previsione?
Sono previsti altri workshops e incontri itineranti nelle principali città italiane e presso le università nei primi mesi dell'anno2013. I rappresentanti di EURES in Italia terranno sessioni informative per studenti e disoccupati italiani. Si potrà consultare il sito in inglese: che sarà aggiornato con tutti gli appuntamenti.

Qual è il candidato ideale?
Un ingegnere con laurea specialistica o master , specializzato in particolare nel settore petrolchimico. Il candidato ideale lavorerà nel settore del gas e del petrolio, le nostre principali risorse energetiche. Inoltre l'ingegnere deve avere all'attivo un'esperienza di base dai tre ai cinque anni e una buona padronanza dell'inglese.

Cosa deve sapere un italiano prima di trasferirsi in Norvegia?
Innanzitutto noi incentiviamo ad imparare la lingua norvegese, a prescindere dalla padronanza dell'inglese. Sono organizzati corsi di norvegese ovunque in Norvegia. Dall'Università, ad istituti privati, e persino via skype, come NORLEARN . Poi consigliamo di adeguarsi alla nostra cultura del lavoro, che lascia molto più spazio al tempo libero, ma è più inflessibile rispetto a concetti come la puntualità!

Qual è il salario di partenza per un giovane ingegnere specializzato con questi requisiti?
Il salario di base iniziale parte dai 500-800mila corone annue(corrispondenti a 70mila - 108mila euro)

Quanti italiani sono attualmente a lavoro in Norvegia grazie a questo processo di reclutamento ?
Non è possibile fornire un dato preciso, ma di sicuro già un cospicuo numero e ci aspettiamo dalle prossime iniziative un incremento per il futuro. Anche se gli italiani sono molto legati al loro paese d'origine e quindi meno propensi ad emigrare per lavoro.

Quali sono i passi da fare per un candidato interessato al lavoro e al trasferimento in Norvegia?
Candidarsi innanzitutto , utilizzando i form scaricabili sul nostro sito,, e tenerlo d'occhio per verificare le prossime date degli incontri in Italia. Ma nel frattempo incoraggiamo tutti gli interessati a contattarci : eures@nav.no .


http://job24.ilsole24ore.com/news/Articoli/2012/12/Benvenuti-tovegustav-apre-27122012.php?uuid=23714076-4b8f-11e2-820d-c58b114825a5&DocRulesView=Libero

lunedì 24 dicembre 2012

Conti correnti, niente bollo se la giacenza media non supera i 5mila euro

Il bollo sui conti correnti risparmia i piccolissimi risparmiatori e i meno abbienti. È quanto emerge dalla circolare 48 dell'agenzia delle Entrate che chiarisce le modalità di apllicazione dell'imposta ridisegnata dal decreto salva-Italia dello scorso anno. Partiamo dall'inizio: il bollo è pari a 34,20 euro se il cliente è una persona fisica e a 100 euro negli altri casi. Quando scatta l'esenzione? Il prelievo fa salvi i casi in cui gli estratti e i libretti intestati ai cittadini hanno un valore medio di giacenza complessivo non superiore a 5mila euro. Così come sono esclusi i titolari di conto corrente base, vale a dire il servizio senza spese riservato ai consumatori con Isee (l'indicatore della situazione economica familiare) è inferiore a 7.500 euro.

La circolare 48/E si sofferma anche sull'applicazione nelle diverse situazioni possibile e anche per le altre tipologie di risparmio. Così in caso di più rapporti di conto corrente o libretti di risparmio intestati alo stesso soggetto, l'imposta deve essere applicata con riferimento a ciascun rapporto. Il documento delle Entrate precisa, inoltre, che l'imposta deve essere pagata in relazione ai giorni effettivamente rendicontati e pertanto si ridurrà con il diminuire dei giorni fino a un minimo di un euro.
 
Cosa succede per le comunicazioni dei rapporti finanziari? Sono interessate le comunicazioni relative a valori mobiliari, a quote di organismi di investimento collettivo del risparmio, a strumenti finanziari derivati, a polizze assicurative e i buoni fruttiferi postali con valore superiore a 5mila euro. Rientrano nel campo applicativo dell'imposta, per espressa previsione normativa, inoltre, i depositi bancari e postali, anche se rappresentati da certificati. Per queste tipologie di comunicazioni, l'imposta viene applicata, in relazione all'ammontare complessivo dei prodotti finanziari detenuti dal cliente presso il singolo ente gestore, in modo proporzionale nella misura dello 0,1% annuo nel 2012 e dello 0,15% a partire dal 2013, con un importo minimo di 34,20 euro e un massimo, previsto soltanto per il 2012, di 1.200 euro. L'imposta si applica alle comunicazioni periodiche inviate alla clientela, anche nel caso in cui l'ente gestore non sia tenuto alla redazione e all'invio delle comunicazioni, mentre restano fuori le comunicazioni ricevute ed emesse dai fondi pensione e dai fondi sanitari.

La Tabella delle Tassazioni sui Risparmi:
https://www.dropbox.com/s/ecx28ol1ypcxkwu/01-Plus24-tab%202012-12-01-Tassazione-conti-libretti-e-prodott-%20finanziari-tab-raffronto.pdf

La circolare:
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Norme%20e%20Tributi/2012/12/agenzia-entrate-circ-48E.pdf?uuid=f70459e2-4c29-11e2-b9cb-2970994122ba

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-12-22/conti-correnti-niente-bollo-114845.shtml?uuid=AbdwLQEH

venerdì 21 dicembre 2012

Ecco come saranno le pensioni nel 2013: da gennaio il tasso di rivalutazione si ridurrà del 3%

L'asticella dal primo gennaio prossimo si alza ulteriormente. E per recuperare questo ulteriore gap è necessario mettere mano al proprio piano pensionistico. Di quanto? Per chi si avvia ad andare in pensione a 65anni il nuovo balzello impone un incremento del risparmio previdenziale di circa 320 euro, in modo da colmare la differenza che scatta tra due settimane. Ma se giustamente ci si pone l'obiettivo di costruire una pensione dignitosa – ottenendo una rendita pari a quella che percepiva chi smetteva di lavorare nel 1995 – bisognerà innalzare la contribuzione previdenziale a 1.588 euro l'anno. Ecco in estrema sintesi il vademecum previdenziale di fine anno: dati operativi per tener basso lo stress derivante dalle cattive notizie sul futuro. Ma che cosa accade dal primo gennaio prossimo? Andiamo con ordine.
 
La rendita e la vita
Dal 2013 l'età per raggiungere l'agognata pensione sarà calcolata in base alle aspettative di vita, secondo quanto previsto dalla riforma Monti-Fornero. Non solo: anche l'ammontare viene adeguato alla speranza di vita attesa. Ciò comporta una periodica revisione dei coefficienti di trasformazione. Cosa sono? Sono i valori con cui si convertono in rendita i contributi accumulati e rivalutati nel tempo. Se si riducono, calano le stime delle rendite future. Di quanto? Solo pochi decimi di punto percentuale; abbastanza però per incidere in misura differente a seconda dell'età del pensionamento: per chi andrà in pensione a 65 anni il coefficiente passa dal 5,62% al 5,44%, il che si traduce in una prestazione ridotta del 3,2%; ma che sale per chi lascerà il lavoro a 70 anni del 4,41%. Tradotto in cifre? Prendiamo il caso di un impiegato che accumuli un montante di 250mila euro, frutto di 40 anni di contributi (33% di prelievo su un reddito medio di 20mila euro). Per chi andrà in pensione a 65 anni l'assegno cala di 450 ero da 14.050 a 13.600; per chi si ritira a 70 anni cala di 750 da 17mila a 16.250 euro. Ma la differenza è decisamente maggiore se si considera la differenza con le prestazioni calcolate in occasione della riforma Dini, nel 1995: il taglio è di 1.740 euro l'anno, pari all'11,34% per chi va in pensione a 65 anni.
 
Salto più in alto
Per recuperare questi gap serve risparmiare di più, sicuramente meglio. Facciamo due conti: se si vuole superare l'asticella che dal primo gennaio prossimo viene posta più su del 3,2%, ad esempio, è necessario che un 40enne di oggi aumenti la propria contribuzione al proprio fondo pensione di 316 euro l'anno in caso di pensionamento a 65 anni e di 320 in caso di pensionamento a 70 anni. Normale manutenzione. L'intervento è molto più impegnativo se l'obiettivo è di costruire una pensione dignitosa, puntando a una rendita più vicina all'ultimo reddito. Il 40enne destinato al pensionamento a 65 anni dovrà versare in un fondo pensione il proprio Tfr oltre a un contributo volontario (che si porta dietro quello datoriale) pari a circa il 9% dello stipendio, destinandolo a un comparto bilanciato (70% obbligazionario, 30% azionario). In tutto circa 1.700 euro, che scendono a 1.588 se il pensionamento arriva al 67esimo anno e a 1.532 euro l'anno nel caso si lavori fino a 70 anni. Materia complessa: «I coefficienti – dice Alberto Cauzzi, ad di Epheso – si applicano sull'intero montante a scadenza, avendo effetto retroattivo. Ciò porta a peggiorare progressivamente le prestazioni nell'arco dell'intera vita lavorativa.
La tabella esplicativa:
https://www.dropbox.com/s/ewsbqsy2k4yosni/2013-pensioni-cosa-cambia.pdf

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-12-20/gennaio-pensioni-dieta-tasso-203702.shtml?uuid=AbqK9zDH

giovedì 20 dicembre 2012

Salasso Tares, verso lo slittamento ad aprile per il pagamento di rifiuti e servizi

Ultim'ora delle 17,50: un sub-emendemanto alle Ddl stabilità prevede lo slittamento ad aprile dell'imposta comunale sui rifiuti e i servizi.
Si inizierà a pagare prima delle attuali tasse e tariffe sui rifiuti, e costerà di più perché dovrà finanziare interamente il servizio di igiene ambientale, e dovrà occuparsi anche di illuminazione pubblica, manutenzione delle strade e così via.
 
Sono queste le caratteristiche della nuova Tares, che sostituirà la Tarsu o la Tia (dipende dal prelievo oggi adottato dal Comune) dal 2013 e chiamerà i contribuenti alla cassa già a gennaio per la prima rata. Contribuenti che, a differenza di quanto accade per l'Imu, non sono rappresentati solo dai proprietari di immobili, perché la Tares si applica a tutti coloro che «occupano o detengono locali o aree scoperte».
A loro puntano già ora le tasse e le tariffe sui rifiuti, e dall'anno prossimo si rivolgerà anche il tributo per finanziare i «servizi indivisibili»: l'illuminazione, appunto, la manutenzione delle strade, e tutte le attività diverse da quelle che, come asili nido o assistenza domiciliare, sono effettuate «a domanda individuale».
È proprio questo secondo aspetto a "garantire" che la Tares costerà per tutti più di quanto pesano oggi Tarsu e Tia. Per finanziare i «servizi indivisibili», in pratica, il Comune applicherà al tributo sui rifiuti una maggiorazione, pari a 30 centesimi (elevabile a 40) al metro quadrato: qualche decina di euro all'anno per abitazioni e negozi, quindi, e un conto più pesante per imprese, uffici, centri commerciali e così via.
In tutto, i contribuenti pagheranno un miliardo di euro all'anno, che lo Stato (cioè la fiscalità generale) "risparmierà" grazie a un taglio equivalente agli ex trasferimenti ai Comuni ora rivoluzionati dalla legge di stabilità.
In molti casi, però, anche la componente rifiuti dovrà aumentare il conto rispetto a quello presentato oggi. Il tributo, infatti, dovrà finanziare integralmente il costo del servizio rifiuti, cosa che oggi accade con sicurezza solo nei Comuni che applicano la tariffa Tia (sono circa 1.300, il 16% del totale).
Nell'altro 84% di enti, che sono ancora fermi alla "vecchia" Tarsu, la situazione varia da caso a caso: in alcuni Comuni gli aumenti degli scorsi anni hanno avvicinato costi ed entrate fino a farli pareggiare, in altri invece c'è ancora una strada più o meno lunga da fare. A Milano, per esempio, la Tarsu è già aumentata nel 2012, passando da 209 a 256 milioni di incasso: per raggiungere i 271,4 milioni di costo del servizio, però, dovrà crescere ancora per raccogliere il 5,4% in più.
A prevedere la Tares è il decreto «Salva-Italia» del dicembre 201, cioè la prima manovra del Governo Monti: a farla entrare concretamente in campo dal 2013, invece, sono i ritocchi alle basi imponibili e al sistema di riscossione previsti dagli emendamenti dei relatori al Ddl di stabilità, che martedì dovrebbe ottenere la fiducia al Senato prima di tornare alla Camera per il via libera definitivo.
Al debutto, la Tares si baserà sulle stesse superfici dichiarate ai fini Tarsu o Tia, e solo quando lo scambio di informazioni effettivo fra Catasto e Comuni sarà attivato (se ne parla da anni) assumerà la propria base imponibile effettiva, cioè l'80% della superficie catastale dell'immobile.
Il pagamento sarà in 4 rate, fissate per legge a gennaio, aprile, luglio e dicembre. Le prime tre rate saranno scandite in base agli importi pagati come Tarsu o Tia nel 2012, a cui si aggiungeranno i 30 centesimi al metro per i servizi indivisibili. Al saldo di dicembre, come accade oggi con l'Imu, gli importi potranno crescere in base alle scelte comunali.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-12-16/salasso-tares-gennaio-italiani-191724.shtml?uuid=Abm3DlCH

McDonald's aprirà 100 nuovi fast food in Italia. Tremila assunzioni al 2015, metà al Centro-Sud

McDonald's si prepara ad aprire 100 nuovi fast food in Italia nei prossimi tre anni che daranno lavoro a tremila persone, di cui la metà nelle regioni del Centro-Sud della Penisola.
 
I primi 1.100 verranno assunti già nel 2013 e si aggiungeranno ai 16.700 dipendenti del gruppo in Italia di cui «il 94% ha contratti stabili, in particolare il 71% con un contratto a tempo indeterminato e il 23% con contratto di apprendistato», sottolinea la multinazionale in una nota. «McDonald's - sottolinea l'a.d. di McDonald's Italia, Roberto Masi - rappresenta oggi, in una situazione dove le possibilità di occupazione per i giovani sono poche e molto spesso precarie, l'occasione di entrare nel mondo del lavoro con un contratto stabile e con possibilità di crescita».

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-12-20/mcdonalds-nuovi-fast-food-133117.shtml?uuid=AbI6JtDH

venerdì 14 dicembre 2012

Mutui in caduta. Gli spread caleranno nel 2013? Marzo è il mese migliore. Ecco perché


Mutui, un calo senza fine. Secondo gli ultimi dati Istat, nel secondo trimestre 2012, sono stati erogati 69.830 i mutui garantiti da ipoteca immobiliare, il 41,2% in meno rispetto ai 118.834 dello stesso periodo del 2011. La frenata dei mutui trascina al ribasso anche le compravendite immobiliari, scese del 21,8% nei grandi centri e del 25,1% nei centri minori. Se poi consideriamo che il settore immobiliare è nevralgico per la ripartenza economica di un Paese, vuol dire che stiamo andando di male in peggio.
Eppure, leggendo l'altro lato della medaglia (quasi 70mila mutui comunque erogati in tre mesi) vuol dire che il mercato, per quanto in caduta verticale, non è ancora del tutto imballato. È pronto per invertire la rotta? O sarà così anche nel 2013?
L'incognita elezioni 
«Molto dipenderà dall'esito delle elezioni di febbraio - spiega Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline.it -. Se ne uscirà una coalizione considerata credibile dai mercati lo spread potrebbe ulteriormente ridursi. A quel punto potremmo assistere a una lenta riduzione degli spread applicati sui mutui che oggi in media sono superiori al 3%».

Il fattore chiave, quindi, è la sensazione di governabilità che la nuova coalizione riuscirà a trasmettere ai mercati. «Se la nuova squadra di governo, sia che ci sia Monti o no, sarà in grado di garantire la continuità e il rigore europeista impostato dall'attuale premier potremmo assistere a una riduzione degli spread obbligazionari e quindi, in linea di continuità, a una lenta riduzione dei tassi sui mutui», spiega Stefano Rossini, ad di Mutuisupermarket.it.
Il fattore primavera 
In ogni caso, qualsiasi sarà l'esito delle elezioni, ci stiamo approciando a uno dei periodi statisticamente più propizi per dell'anno per tastare le migliori offerte che le banche intendono mettere in campo. «Tendenzialmente gli istituti di credito decidono da metà gennaio la strategia di offerta mutui per poi partire con le prime offerte più aggressive da fine febbraio, inizio marzo - continua Rossini -. Questo significa che marzo, aprile e maggio sono mesi caldi per la raccolta, mentre luglio e dicembre sono tendenzialmente i mesi in cui si fanno più erogazioni, portando a compimento il lavoro di raccolta e considerando che in media tra la richiesta di un mutuo e la stipula effettiva in media trascorrono 90 giorni».

Quindi, per chi ha intenzione adesso di acquistare una casa, conviene aspettare di vedere le offerte di marzo? «Durante le vacanze c'è il tempo per staccare la spina e partire con nuovi propositi. È in questa fase che molti italiani decidono di acquistare casa per l'anno successivo. A quel punto i primi mesi sono decisivi per cercare le prime case. E, una volta trovate alcune papabili, si cercano poi le banche per il mutuo. È per questo che le banche tendono a proporre le offerte migliori in primavera». Per quest'anno che offerte ci si potrebbe aspettare? «Le banche più competitive potrebbero anche ridurre di circa 20-30 punti base (0,2-0,3%) gli attuali spread, non credo in tagli superiori».



http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-12-14/mutui-caduta-spread-caleranno-113956.shtml?uuid=Abdls0BH

giovedì 13 dicembre 2012

Promotori e OAM, la Camera cancella l'incubo del doppio albo


Ormai è ufficiale: niente più OAM per i promotori finanziari. Alle ore 20.00 di mercoledì 12 dicembre 2012 si è finalmente chiuso il capitolo "doppio albo": con 295 sì e 78 no la Camera ha approvato il disegno di legge n. 5626, meglio noto come decreto Crescita, contente anche l'emendamento che introduce l'esenzione dall'iscrizione nell'elenco degli agenti in attività finanziaria da parte dei promotori finanziari.  

"Per effetto delle norme in esame, non costituisce agenzia in attività finanziaria l'attività di promozione e collocamento di contratti relativi alla concessione di finanziamenti o alla prestazione di servizi di pagamento da parte di promotori iscritti in apposito albo - effettuate per conto del soggetto abilitato che ha conferito l'incarico - anche ove i servizi offerti non intendano consentire agli investitori di effettuare operazioni relative a strumenti finanziari"  si legge nel Testo integrale delle relazione del deputato Enzo Raisi in sede di discussione sulle linee generali del disegno di legge di conversione n. 5626 (sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia - ma dovrebbe essere una "formalità" che si conclude comunque nella giornata di giovedì 13 dicembre). Parole che mettono la parola fine all'incubo dei promotori e decretano una vittoria importante per tutta la categoria. 

Una vittoria che è frutto del lavoro intenso e costante svolto in questi mesi dell'APF, presieduto da Giovanna Giurgola Trazza e guidato da Giuseppe Capobianco, che si sono mossi senza clamori ma con la diplomazia e la tenacia che servono quando ci si addentra nei labirinti della politica. 

Una vittoria che è frutto della determinazione dell'Anasf, guidata da Maurizio Bufi, che ha mobilitato gli iscritti invitandoli a far sentire la propria voce, e dialogando con le istituzioni per spiegare le ragioni della categorie.

E una vittoria che, in parte, è anche frutto di ADVISOR che fin da subito invitato i promotori a firmare una lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Monti.


http://www.advisoronline.it/promotori-finanziari/risparmio-gestito/17923-promotori-oam-svanisce-all-incubo-del-doppio-albo.action

Spread, l'effetto sulle famiglie di un dicembre di rincari

Quando il prezzo per finanziare il debito pubblico sale, aumenta anche il costo della raccolta di capitali delle banche italiane. E, a cascata, questo rende il credito meno accessibile per famiglie e imprese

UN ANNO DI SPREAD - Lo spread sembra essere legato a doppio filo con la vita politica di Silvio Berlusconi. Il differenziale guarda infatti da vicino ogni mossa dell’ex premier italiano. Un anno è passato da quando il famoso termometro che misura la stabilità di un Paese ha raggiunto la soglia d’allarme di circa 570 punti base. Era il tempo del cambio della guardia tra Berlusconi e l’attuale (ma dimissionario) primo ministro Mario Monti. Un cammino che ha visto lo spread scendere sotto i 300 punti, vicino all’obiettivo voluto dallo stesso Monti, a quota 287 (la metà, insomma, da quando il suo incarico era partito a novembre 2011).

DICEMBRE IN ALTALENA – Aldilà della stabilità di oggi del differenziale tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi, a quota 340 punti, con rendimento intorno al 4,7%, la situazione sembra essere precipitata in pochi giorni sulla scia della crisi di governo. Prima la decisione del Pdl di Silvio Berlusconi di ritirare l'appoggio al governo. Poi la mossa di Monti, che rimetterà il mandato prevedibilmente tra 8-9 giorni, non appena arriverà il via libera del Parlamento alla legge di Stabilità. Infine la decisione dello stesso Berlusconi di scendere nuovamente in campo. La reazione? Spread in risalita repentina fino ai 360 pb.



MA ESISTE LO SPREAD? – Il contrattacco è arrivato subito: Berlusconi ha addirittura negato l’esistenza dello spread – “Ma cosa ce ne importa? È un imbroglio, un’invenzione”. Eppure lo spread ci tocca da vicino. Quando il prezzo per finanziare il debito pubblico sale, aumenta anche il costo della raccolta di capitali delle banche italiane e, a cascata, questo rende difficile anche il credito a famiglie e imprese. E i dati di ieri di Bankitalia lo certificano. Insomma se i tassi di Bot, Btp e Cct sono alti, sono maggiori anche gli interessi dello Stato. Scrive La Stampa: “Quando il governo Monti entrò in carica, il Tesoro prevedeva di dover pagare nel 2012 94 miliardi di euro di interessi. Ad anno quasi finito, dopo varie oscillazioni il conto pare si fermerà a 86. Se avessimo dovuto accollarci i 94 miliardi, sarebbe stato necessario, ad esempio, appesantire di oltre un terzo in più l’Imu, altro che abolirla”.

IL PESO SULLE FAMIGLIE – Secondo uno studio di Crif di metà novembre (che analizza lo spread registrato dal secondo semestre 2011 in avanti, declinandone gli effetti nefasti in termini di mancati consumi delle famiglie e mancati investimenti fissi lordi delle aziende) cento punti base di aumento dello spread si traducono nel giro di tre mesi in un rincaro di 50 punti base sui tassi d'interesse applicati alle imprese e 30 su quelli pagati dalle famiglie per i mutui casa. L'incidenza degli oneri finanziari misurata sui mutui residenziali è rimasta sostanzialmente costante nel periodo di impennata dello spread (sui nuovi mutui le rate salgono di circa il 4% sottolinea il Crif). Ma si tratta solo dell'effetto ottico determinato dalla forte contrazione dei volumi erogati (-25% contratti al mese), “a causa di un vero e proprio crollo della domanda da parte delle famiglie e per le politiche più prudenti adottate dalle banche".

http://finanza.soldiweb.com/notizie/spread-un-dicembre-di-rialzi.-l-effetto-rincaro-sulle-famiglie#.UMml26V6we5

mercoledì 12 dicembre 2012

Tasse, mutui e imprese

Con il differenziale ai massimi l’Imu sarebbe costata un terzo in più
 
Stefano Lepri
roma
 
All’apparenza, dello spread che sale potrebbero fregarsene gli evasori fiscali. Sì, i tassi di interesse sul debito pubblico che crescono significano in primo luogo tasse più alte domani... per chi le paga. Ma ci sono anche altre pesanti conseguenze negative, a cui perfino gli evasori totali non sfuggono. Anzi, come famiglie e come imprese il danno lo sentiremmo ancora prima che come contribuenti. Ogni cento euro che le banche italiane prestano ai loro clienti, solo 84 circa sono coperti da depositi raccolti in Italia; il resto se lo devono procurare sui mercati internazionali.
Quando sale il costo del debito pubblico, va su anche il costo della raccolta di capitali delle banche italiane, perché la loro sorte appare legata a quella del nostro Stato. Uno spread più alto rende in breve più costoso, e anche più difficile da ottenere, il credito per le imprese e per le famiglie. I dati sono chiari. In questo autunno, il tasso medio su un mutuo casa era in Italia pressappoco del 4%, in Germania del 3% e in Finlandia ancora meno. L’interesse medio sui prestiti alle aziende italiane era sul 5,5%, alle aziende tedesche due punti in meno; la nostra recessione si è aggravata anche per questo.
Se la moneta è la stessa, i tassi di interesse al settore privato in linea di principio dovrebbero essere gli stessi. La causa della differenza, ossia dello spread, non sta solo nei guai dell’Italia, sta anche nel rischio di una rottura dell’euro; ma non è una buona ragione per ignorare il peso delle nostre scelte.
L’effetto principale di tassi più alti su BoT, CcT, BTp e compagnia bella è appunto di maggiori spese per lo Stato, dunque per i contribuenti. Quanto, è difficile dirlo, perché il futuro non lo conosciamo. Tanto per farci un’idea possiamo calcolare che un punto in più da qui alle elezioni ci costerebbe, se scaricato sulla benzina, 10-15 centesimi in più al litro per un anno. Più sensato è calcolare quale effetto hanno avuto le oscillazioni dei tassi in passato.
 
Quando il governo Monti entrò in carica, il Tesoro prevedeva di dover pagare nel 2012 94 miliardi di euro di interessi. Ad anno quasi finito, dopo varie oscillazioni il conto pare si fermerà a 86. Se avessimo dovuto accollarci i 94 miliardi, sarebbe stato necessario, ad esempio, appesantire di oltre un terzo in più l’Imu, altro che abolirla. Non sappiamo in quale parte lo dobbiamo a un Mario e quanto all’altro, ovvero Draghi, ma l’abbiamo scampata bella.

http://www.lastampa.it/2012/12/12/economia/tasse-mutui-e-imprese-chi-paga-il-conto-dello-spread-gSOdCvY9aOyE6qcQ17LutI/pagina.html

lunedì 10 dicembre 2012

IMU 2012: il versamento postale ed un esempio di calcolo

Le modalità per il versamento del saldo IMU in posta ed un esempio di calcolo TRATTO DA LA CIRCOLARE DEL GIORNO "Versamento del saldo IMU e alcuni casi pratici in vista della scadenza del 17dicembre 2012"

Come noto, entro il prossimo 17/12/2012 i contribuenti interessati dovranno versare il saldo dell’IMU dovuta per il 2012 con conguaglio sull’acconto.
A tal fine occorre, innanzitutto, verificare se il Comune, entro il 31/10/2012, ha deliberatoaliquote e/o detrazioni IMU diverse da quelle “base”. Le delibere dei Comuni possono essere consultate dal sito web del ministero www.finanze.it seguendo il seguente percorso: “Fiscalità locale”, “IMU–Imposta municipale propria”, “Regolamenti e delibere adottate dai singoli Comuni”.
Il Ministero dell'Economia con il DM 23/11/2012 ha approvato il modello di bollettino di conto corrente postale per il versamento dell’IMU. Tale bollettino è utilizzabile dal 1° dicembre 2012, in alternativa al modello F24, per tutte le tipologie di versamento riguardanti l’IMU”. Sul versamento in posta il decreto precisa che:

• si potrà eseguire il versamento dell’IMU anche mediante il servizio telematico gestito da Poste italiane. In tal caso, il contribuente riceverà:
 - la conferma dell’avvenuta operazione,
 - l’immagine virtuale del bollettino oppure una comunicazione in formato testo contenente i dati identificativi del bollettino e del bollo virtuale di accettazione. Sono prova di avvenuto pagamento sia l’immagine virtuale sia la comunicazione;
• i bollettini sono disponibili gratuitamente presso gli uffici postali;
• i Comuni possono richiedere a Poste italiane l’integrazione dei bollettini prestampando l’eventuale importo del tributo predeterminato negli spazi appositamente previsti. Ciò assume particolare rilevanza in quanto potrà agevolare il contribuente nella fase di “riconteggio” dell’imposta sulla base delle aliquote/detrazioni deliberate da ogni singolo Comune;
• il versamento va effettuato distintamente per ogni Comune nel cui territorio sono ubicati gli immobili;
• il bollettino deve obbligatoriamente riportare:
 -  il numero di c/c 1008857615, valido per tutti i Comuni
 - l’intestazione “PAGAMENTO IMU”.

Vediamo nello specifico tutte le voci per la compilazione del bollettino di c/c/p:
DATI IDENTIFICATIVI indicare il codice fiscale, il nome e cognome o la ragione sociale, il sesso, la data di nascita, il Comune e la Provincia di nascita
CODICE CATASTALE indicare il codice catastale del Comune in cui sono siti gli immobili
“RAVV.” barrare la casella se il pagamento si riferisce al ravvedimento
“IMMOBILI VARIATI” barrare la casella se sono intervenute variazioni per uno o più immobili che richiedono la presentazione della dichiarazione IMU
“ACC.” barrare la casella in caso di pagamento in acconto.
“SALDO” barrare la casella in caso di pagamento a saldo. In caso di pagamento in unica soluzione vanno barrate entrambe le caselle “Acc.” e “Saldo”.
“NUMERO IMMOBILI” indicare il numero degli immobili per cui si esegue il versamento
“ANNO DI RIFERIMENTO” indicare l’anno d’imposta cui si riferisce il versamento (ad es. “2012” per il saldo IMU da versare entro il prossimo 17/12) e, in caso di ravvedimento, indicare l’anno in cui doveva essere versata l’imposta
“DETRAZIONE PER ABITAZIONE PRINCIPALE” indicare la detrazione relativa all’abitazione principale (base e maggiorazione per figli)
“STATO” riportare la quota dell’IMU spettante allo Stato (non presente per l’abitazione principale e i fabbricati rurali).
“COMUNE” riportare la quota dell’IMU spettante al Comune
Inoltre, si rammenta che:
• gli importi di ogni singolo rigo devono essere arrotondati all’unità di euro;
• per l’abitazione principale, l’importo dell’IMU va esposto al netto della detrazione;
se il contribuente possiede più immobili soggetti ad IMU nello stesso Comune “il versamento li deve comprendere tutti”. 

Esempio di calcolo dell' IMU 2012

Ipotizziamo che il sig. Bianchi sia proprietario di un appartamento d’interesse storico/artistico a Verona, tenuto a disposizione, per il quale la disciplina IMU prevede una riduzione della base imponibile del 50%. Il Comune ha deliberato l’aliquota ordinaria nella misura dello 1,06%. ma al  momento dell'acconto  è stato utilizzata l'aliquota ordinaria fissata dal Governo .
CALCOLO DELL' IMPOSTA
Reddito domenicale dell'abitazione = 1000
Rendita  Riv. (25%) = €1.050
Coeff. Imu = 160
Valore catastale = €168.000
Aliquota = 0,76%
Aliq. Annua Lorda (rid. 50%)= €638,40  (€1.276,80/2)
1) Acconto versato in unica soluzione entro il 18/06/2012
IMU € 638,40 (168.000 x 0,76% x 50%)
IMU quota Stato € 319,20 (638,40/2)
IMU quota Comune € 319,20 (638,40/2)
Ne consegue che l’acconto è versato nella seguente misura:
Quota Stato € 319,20 x 50% = €.159,60, da versare € 160 (cod. trib. 3919)
Quota Comune € 319,20 – 159,60 =€.159,60, da versare € 160 (cod. trib. 3918)
Pertanto, l’IMU totale da pagare entro il 18/06 era pari a € 320

2) SALDO da versare entro il 17/12/2012
Per individuare quanto dovuto a saldo è necessario determinare l’IMU sulla base dell’aliquota deliberata dal comune ovvero 1,06%
Reddito domenicale per abitazione 1000
Rendita Riv. (25%)  1050
Coeff. Imu 160
Valore catastale 168.000
 Aliq.  1,06
Rendita Annua Lorda (rid. 50%) €890,40(1.780,80/2)
Saldo IMU riservato allo Stato:
(IMU annua Stato) € 319,20 - €160 (acconto) = € 159,20, da versare € 159 (cod. trib 3919)
Saldo IMU riservato al Comune
(IMU annua) € 890,40 - € 319,20 (IMU annua Stato) = € 571,20 (IMU annua comunale)
€ 571,20 (IMU comunale) - € 160 (quota acconto)= € 411,20, da versare € 411 (cod. trib 3918)
In sintesi, si avrà la seguente si situazione:
Quota riservata allo Stato € 159 (cod. trib. 3919)
Quota spettante al comune € 411 (cod. trib. 3918)
IMU totale da pagare entro il 17 dicembre € 570

Esempi di Calcolo:

http://www.fiscoetasse.com/BusinessCenter/scheda/17218-Versamento-saldo-Imu:-casi-pratici-in-vista-della-scadenza-del-17-dicembre.html

Link Articolo:
 

Il dopo Monti spaventa i mercati: Piazza Affari precipita, banche a picco. Spread schizza oltre 360. Madrid: temiamo il contagio italiano

Il dopo Monti affonda Piazza Affari, dove il FTSE MIB arriva a cedere oltre il 3,8% per poi risalire adi minimi, male anche gli altri listini europei (indici in tempo reale). Sospesa dalle contrattazioni Fiat. In profondo rosso le banche con Unicredit e Intesa Sanpaolo, che cedono oltre il 5%. Un analista di Cmc Market da Sidney definisce lo scenario «destabilizzante per i mercati azionari e obbligazionari».

Balzo dello spread che contagia anche quello spagnolo
Riprende a salire lo spread tra il BTp e il Bund tedesco: il differenziale tra i due titoli tocca un nuovo massimo di seduta a 360 punti base col tasso sul decennale italiano in crescita al 4,87% (spread in tempo reale). Aumenta anche il rischio debito dell'Italia misurato dai credit default swaps (cds): sugli schermi Bloomberg, i cds sono saliti di 31 punti base a quota 284 punti. La crisi italiana contagia anche altri Paesi europei che accusano il colpo sui mercati obbligazionari: la forbice Madrid-Berlino si allarga a 434 punti base col rendimento dei Bonos al 5,61%.

Madrid teme il contagio
I dubbi sull'instabilità politica di paesi come l'Italia hanno «un contagio immediato» sulla Spagna. Così il ministro dell'Economia Luis de Guindos alla Radio Rne commenta l'annuncio di dimissioni di Monti. «Quando sorgono dubbi sulla stabilità di un paese vicino come l'Italia, a sua volta percepito come vulnerabile, ci contagiano subito». 

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-12-10/risposta-mercati-dimissioni-monti-080806.shtml?uuid=AbIW8fAH