Scaricare dalla dichiarazione dei redditi gli scontrini ma soprattutto le
ricevute delle spese effettuate, da quelle per l'idraulico a quelle per il
meccanico: arriva anche in Italia il cosiddetto contrasto di interessi. Stop poi
anche alle "cartelle pazze", vale a dire alle cartelle esattoriali sbagliate che
sono state recapitate a milioni di contribuenti.
Una giornata ricca dunque quella di ieri che ha visto impegnata la
commissione Finanze del Senato prima con il via libera al ddl di delega fiscale
e poi con l'approvazione all'unanimità al provvedimento, di iniziativa
parlamentare, che prevede l'annullamento automatico delle somme iscritte a ruolo
in caso di mancate risposte da parte dell'amministrazione. Ora la palla passa
all'Aula e poi alla Camera ma le previsioni ottimistiche sono di ottenere l'ok
di Montecitorio all'intero pacchetto entro Natale.
L'obiettivo dell'introduzione del contrasto di interessi è quello di far
emergere il "nero"; perciò si partirà in maniera "selettiva", spiega uno dei due
relatori, Giuliano Barbolini (Pd), dalle aree di maggior evasione, come quelle
legate alla manutenzione della casa o dell'auto. Certo ora toccherà al governo
dare attuazione alla cornice predisposta dalla delega.
È invece scontro sull'accorpamento delle agenzie fiscali (le Entrate
assorbono il Territorio e le Dogane i Monopoli) in quanto il Governo sarebbe
pronto a mettere la questione di fiducia per evitare che succeda quel che ha
deliberato la commissione in Senato e cioè che l'accorpamento slitti da dicembre
2012 a giugno 2013. Proprio per evitare lo slittamento il Governo potrebbe
presentare oggi in Aula al Senato un maxiemendamento su cui verrà posta la
fiducia dopo che il governo, l'altro ieri, era stato battuto in Commissione; in
pratica lo stesso film che si era visto in commissione Finanze alla Camera. «La
decisone spetta al ministro e al presidente del Consiglio - spiega il
sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani - ma è vero che fino ad ora sono
pochi i provvedimenti su cui il Governo non ha posto la fiducia», lasciando
intendere che il Governo sullo slittamento dell'accorpamento impostato dalla
Commissione proprio non vuole cedere. Nulla di nuovo, invece, in fatto di
disciplina di abuso del diritto che continua il suo cammino.
Da parte sua Adriano Musi (Pd) ha sottolineato come «Camera e Senato abbiano
espresso l'indirizzo di dare priorità alla riforma del catasto senza ostacolarla
con inutili forzature sui tempi di accorpamento delle Agenzie. Ci auguriamo che
il Governo voglia riflettere sulla questione». Inoltre, ha ha avuto via libera
un emendamento del Pd che stabilisce principi e criteri direttivi per il
coordinamento con l'attuazione del federalismo fiscale. L'emendamento
stabilisce, tra l'altro, il «coordinamento della facoltà di introduzione di
addizionali Irpef da parte di Regioni e Comuni, con riferimento alla struttura
delle addizionali per scaglioni e aliquote, nonché alla facoltà di introdurre
detrazioni, con gli obiettivi di semplificare gli adempimenti da parte dei
sostituti d'imposta e di riportare le addizionali a funzioni allocative,
riducendone l'impatto distorsivo sulla progressività del sistema come fissato a
livello statale». La modifica stabilisce, inoltre, il «coordinamento fra le
detrazioni fiscali introdotte dai vari livelli di Governo» e la «previsione di
meccanismi compensativi in relazione all'impatto che eventuali modifiche delle
soglie di esenzione dell'Irpef nazionale possono esercitare sul gettito delle
addizionali».
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-11-22/scaricabili-scontrini-fiscali-064133.shtml?uuid=AbMsZH5G
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