Una raccolta di idee, spunti, articoli e link per orientarsi nel mondo della finanza, appunti ed idee utili che incontro durante il mio lavoro.
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Sull'abitazione principale in comproprietà col marito, si pagherà l'Imu con l'aliquota per la prima casa, pari allo 0,4% (4 per mille) nel suo valore-base. Inoltre, dall'imposta dovuta per l'abitazione principale, si detraggono - fino a concorrenza dell'ammontare - 200 euro rapportati al periodo dell'anno durante il quale si protrae tale destinazione. La detrazione spetta a ciascun comproprietario "proporzionalmente alla quota per la quale la destinazione medesima si verifica" (come accadeva per l'Ici, la detrazione si divide in parti uguali fra i contitolari e non in proporzione alle quote di possesso). Sulla casa affittata a canone concordato si pagherà l'Imu con l'aliquota ordinaria dello 0,76%. Comunque, con deliberazione del consiglio comunale, il Comune può modificare l'aliquota di base sino a 0,3 punti percentuali, in aumento o in riduzione, in base a quanto previsto dall'articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446. Inoltre, i Municipi possono ridurre l'aliquota di base fino allo 0,4% per gli immobili concessi in locazione. Sui proventi dell'affitto dovranno essere versate le imposte in base all'Irpef ad aliquota marginale (dal 23% al 43%) o, per chi la sceglie, in base alla cedolare secca (con aliquota al 21%, o al 19% per i canoni concordati) che assorbe le addizionali Irpef, l'imposta di registro e di bollo.
Sull'abitazione principale in comproprietà col marito, si pagherà l'Imu con l'aliquota per la prima casa, pari allo 0,4% (4 per mille) nel suo valore-base. Inoltre, dall'imposta dovuta per l'abitazione principale, si detraggono - fino a concorrenza dell'ammontare - 200 euro rapportati al periodo dell'anno durante il quale si protrae tale destinazione. La detrazione spetta a ciascun comproprietario "proporzionalmente alla quota per la quale la destinazione medesima si verifica" (come accadeva per l'Ici, la detrazione si divide in parti uguali fra i contitolari e non in proporzione alle quote di possesso). Sulla casa affittata a canone concordato si pagherà l'Imu con l'aliquota ordinaria dello 0,76%. Comunque, con deliberazione del consiglio comunale, il Comune può modificare l'aliquota di base sino a 0,3 punti percentuali, in aumento o in riduzione, in base a quanto previsto dall'articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446. Inoltre, i Municipi possono ridurre l'aliquota di base fino allo 0,4% per gli immobili concessi in locazione. Sui proventi dell'affitto dovranno essere versate le imposte in base all'Irpef ad aliquota marginale (dal 23% al 43%) o, per chi la sceglie, in base alla cedolare secca (con aliquota al 21%, o al 19% per i canoni concordati) che assorbe le addizionali Irpef, l'imposta di registro e di bollo.
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