martedì 28 agosto 2012

Investimenti, turnover e tasse


L’investimento a lungo termine ha un segreto che offre molti vantaggi. Il segreto è molto banale, e ve lo svelo con un semplice racconto.
Un ragazzo conosce una splendida ragazza e vuole disperatamente sposarla, ma lui ha solo un euro e i genitori della ragazza la daranno in sposa solo ad un milionario. Così il ragazzo si rivolge al saggio del villaggio e chiede, come posso diventare milionario e sposare la donna dei miei desideri?
Semplice, risponde il saggio, raddoppia il tuo euro ogni anno per 20 anni (1,2,4,8,16,…., 1.048.576) e potrai sposarla.
Così il ragazzo si impegna e riesce a raddoppiare il suo euro anno dopo anno, ma al ventesimo anno i conti non tornano
…..il saggio dimenticava le tasse

Infatti il ragazzo dopo aver raddoppiato il proprio euro ogni anno, al termine dei 20 anni si trova con soli € 127.482 perchè ha dovuto pagare il 20% di tasse sul rendimento ogni anno.
Quello che sorprende maggiormente è la differenza del rendimento tra chi è a conoscenza del piccolo segreto e tra chi ne è all’oscuro.
Il piccolo segreto si chiama “turnover e tasse”.
Nell’esempio riportato nell’immagine qui in basso, abbiamo due ipotesi.
Nell’ ipotesi 1, un euro raddoppia ogni anno di valore, l’investimento non viene liquidato ma tenuto in portafoglio per 20 anni e al termine realizzato pagando in un unica soluzione le tasse. Il rendimento dell’ipotesi 1 dopo 20 anni è di € 1.048.576 lordo, che si traduce in € 838.860 al netto delle tasse.
Nell’ipotesi 2, il ragazzo riesce a raddoppiare il suo unico euro ogni anno, ma liquida il suo portafoglio ed acquista nuovi titoli ogni anno pagando le tasse. Il rendimento al termine dei 20 anni sarà di  € 127.482 netti.
Ovviamente siamo tutti consapevoli di non poter raddoppiare il capitale ogni anno per 20 anni, le ipotesi e il racconto ci portano ad un punto fondamentale.
Il punto  fondamentale è il turnover e quanto le tasse incidano sul rendimento finale.
Il turnover è la percentuale del portafoglio che viene venduto e reinvestito ogni anno.
Se compro e mantengo il titolo in portafoglio per 1 anno avrò un turnover del 100%, se non vendo il titolo per 20 anni avrò un turnover vicino allo 0%
Se prendiamo in considerazione l’ipotesi 2, possiamo vedere quanto un turnover del 100% incida sul rendimento finale rispetto all’ipotesi 1 a parità di rendimento.
Come possiamo vedere in entrambe le ipotesi il ragazzo al ventesimo anno non sarà milionario, ma nell’ ipotesi 1 già dal ventunesimo anno avrà raggiunto il suo obbiettivo mentre per l’ipotesi 2 (turnover 100%)  l’obbiettivo sarà raggiunto al ventiquattresimo anno.
Guardiamo cosa accade invece al ventiquattresimo anno nell’ipotesi 1, il rendimento sarà 12,5 volte maggiore del risultato ottenuto nell’ipotesi 2 e questo grazie ad un basso turnover e tasse pagate il più tardi possibile.
Per concludere analizziamo alcuni esempi più realistici, ipotizziamo un rendimento annuo del 15% e vari turnover.
Nel primo esempio abbiamo un investimento di 20 anni con un rendimento del 15% ed un turnover del 3% che corrisponde ad una cambio del 3% dei titoli nel portafoglio ogni anno.


Nel secondo esempio abbiamo un investimento di 20 anni con un rendimento del 15% ed un turnover del 10% che corrisponde ad una cambio del 10% dei titoli nel portafoglio ogni anno.

Nel terzo esempio abbiamo un investimento di 20 anni con un rendimento del 15% ed un turnover del 50% che corrisponde ad una cambio della metà dei titoli nel portafoglio ogni anno.
Nell’ultimo esempio abbiamo un investimento di 20 anni con un rendimento del 15% ed un turnover del 100% che corrisponde ad una cambio dei titoli nel portafoglio ogni anno.
Come possiamo notare, la differenza nel rendimento tra chi detiene i titoli in portafoglio più a lungo (turnover basso) e chi svolge una continua attività di compravendita (turnover alto) è notevolmente a favore dei primi (vedi confronto in basso).
Comprare e vendere titoli in continuazione comporta con il tempo un enorme differenza di rendimento ed è un costo non indifferente in commissioni.
Mantenere un buon titolo in portafoglio per anni, comporta un vantaggio considerevole e rendimenti straordinari. Senza contare la crescita dei dividendi nel tempo.
Se consideriamo, infine, che l’investitore medio detiene i titoli in portafoglio molto meno di 1 anno (quindi un turnover anche del 3-400%) possiamo capire perchè spesso i risultati non sono quelli attesi o sperati.


http://blog.wallstreetitalia.com/finanzacity/2012/08/13/investimenti-tasse/

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