giovedì 22 novembre 2012

Accordo Troika-Atene in vista, ma la Grecia è destinata a restare un incubo per l'Eurozona. Ecco perchè

Alla fine l'accordo si troverà. Una nuova tranche di aiuti da parte della Troika in cambio di un taglio della spesa per 13,5 miliardi da parte di Atene. Accordo fatto, Atene salva? Un copione già visto negli ultimi anni e mai rispettato. Anzi il rischio concreto è che questo nuovo sacrificio chiesto alla Grecia, finirà per aggiungere sale sulle ferite. Finirà cioè per aggravare l'agonia del Paese. Non è un caso settimana scorsa sia Moody's che Fitch hanno detto all'unisono che le possibilità di un'uscita di Atene dall'euro restano tutte in piedi. Al coro si è aggiunto Nouriel Roubini che ha detto che le possibilità della cosiddetta "Grexit" sono del 50%. Dopo tutto quello che è successo nella tempesta finanziaria si potrà anche pensare che le agenzie di rating siano poco credibili, ma al di là dei loro giudizi contano i numeri. Che sono impietosi. Nulla finora ha aiutato Atene a risollevarsi dallo scoppio della crisi a fine 2009. Al contrario è andato in scena un avvitamento drammatico delle condizioni economiche-finanziarie.

Debito/Pil al 175 nel 2012

Se tagli il settore pubblico, comprimi i redditi, fai crollare il Pil e inoltre ti privi delle entrate fiscali in un Paese dove l'evasione del settore privato è endemica. Un circolo vizioso. La Grecia è avviata infatti al quinto anno di recessione. Dopo una caduta del Pil del 6,9% nel 2011 ci si attende una contrazione della ricchezza lorda del 7% per quest'anno. E a oggi anche il 2013 è visto con il Pil in contrazione del 2%. Se cade il Pil (che si è eroso del 25% dal 2009) il rapporto debito/ricchezza lorda non può che alzarsi anziché diminuire come negli auspici dei piani di salvataggio della Troika. Per gli analisti di Credit Suisse le stime indicano un rapporto tra debito/Pil al 175% a fine del 2012, il 12% in più delle proiezioni dell'Fmi del marzo 2012. Ora molti pensano che l'obiettivo di un rapporto debito/pil al 120% nel 2020 sia già fin d'ora irraggiungibile.

La caduta a piombo del Pil è solo il sintomo più evidente. Dal 2009 la Grecia ha perso il 25% della sua produzione industriale, i consumi sono crollati del 30% e la disoccupazione è ormai sopra il 25%.

Certo gli aiuti europei servono a finanziare le esigenze di cassa per evitare il crack, ma la dura austerità imposta da Berlino ha strangolato il Paese.

Banche: servono altri 40 miliardi

Uno specchio della crisi è la situazione agonica delle banche. Non è un caso che dal recente stress test dell'Eba, le banche di Atene siano state escluse. Sarebbero state tutte bocciate. E questo nonostante la ricapitalizzazione da 18 miliardi dopo lo swap sui bond che ha apportato perdite miliardiarie sui titoli di Stato ellenici in pancia alle banche. Banche ricapitalizzate, crisi finita? Affatto. La National Bank of Greece, la più grande banca del Paese ha ancora chiuso in perdita la prima parte del 2012 nonostante gli aiuti sul capitale. Già perché risolto il problema delle perdite sui bond ecco spuntare l'altro nodo critico delle banche greche. Il continuo aumento delle perdite sui crediti continuerà a mandare in rosso gli istituti di credito del Paese. Il livello delle sofferenze è il più alto d'Europa, mentre sono fuggiti depositi dall'avvio della crisi per 87 miliardi pari al 36% del totale. E inoltre le banche greche dipendono dal rubinetto della Bce di Francoforte per la bellezza di 136 miliardi: il 40% dell'attivo delle banche è di fatto costituito dai fondi della Bce. Togli quelli e le banche sarebbero tutte fallite da tempo.

Le continue perdite attese sui crediti finiranno per erodere anche la recente ricapitalizzazione. Per Moody's servono nei prossmi anni al sistema bancario greco altri 40-50 miliardi di nuovi capitali. Chi sarò disposto a immettere risorse sapendo che verranno con ogni probabilità bruciate? I privati? Difficile. Sarà alla fine il Governo a dover intervenire, ma allora anche le nuove tranche di aiuti verranno assorbite lì. In una sorta di pozzo senza fondo.

L'accordo passerà, ma per la Grecia e l'eurozona i guai non sono mai finiti.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-10-21/accordo-troikaatene-vista-ecco-164023.shtml?uuid=AbhtcNvG&widget=yes

     

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