lunedì 4 giugno 2012

Ci si difende investendo su Valute e Bond dell'Asia

«L'euro probabilmente sopravviverà. Non so se debole o forte, ma penso che fra due o tre anni la moneta unica europea ci sarà ancora. Però è anche vero che non sappiamo come uscirà il nostro continente dalla crisi economica in corso». Alida Carcano, vicepresidente di Valeur Investments di Lugano, è ottimista e cauta al contempo.
Già, come potrebbe uscirne l'Europa?
Vi sono due possibilità. La prima è che il nostro continente, nel giro di qualche anno, si indirizzi decisamente verso la strada del risanamento economico e finanziario. In questo caso saremmo "the place to be". Ok adesso alla diversificazione monetaria per l'investitore cauto, ma potremmo scoprire alla fine che l'euro non è così debole come appare adesso. L'altra ipotesi è quella di un'Europa in affanno, che sopravvive senza però riuscire a realizzare un vero turnaround nei conti. In questo caso avremmo certamente dei grandissimi problemi, ma li avrebbero – altrettanto pericolosi – anche gli Usa e l'Asia.
Però gli Stati Uniti hanno un grosso problema, quello del "twin deficit"...
Giusto. Però, anche se il loro disavanzo è importante, gli Stati Uniti hanno una grande forza per piazzare i loro titoli obbligazionari (e azionari) nei portafogli d'investimento di tutto il mondo. Questo li salva, in prospettiva, da ogni ipotesi di debacle. Certo, se un investitore vuole salvaguardarsi quanto più possibile dal rischio e avere comunque rendimenti interessanti, dovrebbe considerare gli emergenti: Sudamerica, Far East e anche Africa.
Un investitore cosa deve fare?
La mia idea è che il portafoglio di un italiano oggi dovrebbe avere fra il 40% e il 60% dell'investito fuori dall'area della moneta unica. Non perché finirà l'euro, ma giusto per una maggiore sicurezza.
Il che, concretamente, cosa vuol dire?
La cosa migliore è investire, soprattutto se si ragiona sulle obbligazioni sovrane, su nazioni solvibili. Come sono gli emergenti asiatici, che hanno un basso indebitamento e non hanno il problema della spesa per pensioni (perché non hanno ancora meccanismi di welfare pensionistico). Tutte le monete dell'Asia sono sottovalutate e quindi, da qui a 2-3 anni, conviene investirvi: parlo proprio del forex puro, però è opportuno un approccio a un paniere obbligazionario attraverso un fondo, perché le emissioni sovrane di quell'area sono molto variegate – sia come situazione macroeconomica che come rendimento – quindi una scelta fai-da-te è difficile.
E l'azionario degli emergenti?
Meglio evitare, almeno per ora. Anche perché l'azionario di quelle zone, se la situazione europea dovesse volgere al peggio, potrebbe subire una duro colpo.


Una interessante proposta della società di gestione UbiPramerica che va in questa direzione implementando anche un flusso cedolare per il cliente:

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