martedì 5 giugno 2012

Quando il Fisco scrive ai contribuenti: in arrivo due milioni di lettere. Martedì sul Sole 24 Ore come «difendersi»

Due milioni di contribuenti hanno ricevuto o stanno per ricevere una lettera dal Fisco nella quale si contestano spese in eccesso rispetto al reddito dichiarato, l'utilizzo di deduzioni o detrazioni non giustificato, oppure possibili errori all'interno delle dichiarazioni. Tutti i contribuenti che hanno comprato casa nel 2010, ad esempio, riceveranno la lettera del Fisco che richiede specifici chiarimenti su come l'hanno comprata. E ancora, sono 300mila le lettere che il Fisco invierà per accertare le spese rilevanti sostenute sempre nel 2010 per viaggi all'estero, iscrizioni a palestre e circoli esclusivi, rette scolastiche, corsi universitari, acquisto di moto e auto, mutui, ristrutturazioni edilizie e spese energetiche. Un numero di avvisi cresciuto di 4 volte rispetto all'anno scorso, quando le lettere recapitate ai contribuenti sono state 50mila e l'Agenzia delle Entrate è arrivata ad incassare circa 182 milioni di euro, per una media di 7mila euro da ciascun contribuente che ha rivisto la propria dichiarazione dopo aver ricevuto l'avviso. Per non rischiare sanzioni che possono arrivare fino al 30% dell'imposta evasa, i contribuenti dovranno quindi fornire tutta la documentazione relativa. Che cosa succede quando l'amministrazione fiscale scrive ai contribuenti? Quali informazioni devono essere fornite all'amministrazione? Quali conseguenze derivano da queste comunicazioni? E quali sanzioni sono in agguato? Martedì con Il Sole 24 Ore le risposte e le indicazioni operative in riferimento al modello 730, agli studi di settore, al redditometro e all'accertamento sintetico.

4 commenti:

  1. Gli «avvisi» sulle dichiarazioni relative al 2009

    GLI OBIETTIVI
    Il contribuente che riceve una lettera dalle Entrate in relazione alla dichiarazione dei redditi del 2010 (periodo d'imposta 2009) deve portare la documentazione che viene richiesta dall'ufficio. In generale la consegna deve avvenire entro 30 giorni. Per chi ha ricevuto fra aprile e maggio la lettera, la consegna potrà essere fatta entro il 30 giugno. Si potrà trattare, per esempio, di documenti che sono relativi alle detrazioni del 36% sulle ristrutturazioni edilizie o del 55% sul risparmio energetico così come di documenti che riguardano le spese sanitarie, quelle scolastiche o i contributi previdenziali. Il contribuente deve presentare la documentazione richiesta, anche in fotocopia, all'ufficio che ne ha fatto domanda.

    I POSSIBILI INTERVENTI
    Il contribuente può fornire chiarimenti all'ufficio in relazione alla richiesta di documenti. Per esempio può far rilevare che le spese sanitarie oggetto della lettera sono state sostenute interamente dal contribuente (per figli o altri familiari a carico). Oppure può dimostrare che le spese per corsi di istruzione secondaria o universitaria, pur riferite a più annualità, sono state interamente sostenute nell'anno 2009, utilizzando le ricevute di pagamento. Il contribuente non può più fare ricorso al ravvedimento perché i termini sono ormai scaduti in quanto questa opzione può essere scelta entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione per l'anno successivo: in questo caso il ravvedimento è, di norma, scaduto il 30 settembre 2011.

    LE CONSEGUENZE
    Nel caso di mancato invio della documentazione richiesta, l'ufficio procederà alla rettifica della dichiarazione presentata, comunicando l'esito del controllo formale con la richiesta delle somme dovute per imposte, sanzioni (pari al 30% della maggiore imposta) e interessi. Le somme che, a seguito dei controlli formali, risultano dovute, possono essere pagate entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione, con il modello F24. In questo caso l'ammontare delle sanzioni dovute è ridotto ai due terzi: di norma, la sanzione del 30% si riduce al 20%, e gli interessi del 3,5% annuo sono dovuti fino all'ultimo giorno del mese antecedente a quello dell'elaborazione della comunicazione, il cosiddetto “avviso bonario”.

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  2. Le lettere sull'accertamento sintetico

    CHE COSA FARE
    Lo scopo delle comunicazioni che vengono inviate in questo periodo ai contribuenti è quello di monitorare le spese che sono state sostenute con il reddito dichiarato dal contribuente e soprattutto con il reddito che lo stesso andrà a dichiarare per il 2011 (Unico o 730 del 2012).
    Il problema, però, è che molte delle spese indicate nella comunicazione (ad esempio, quelle sostenute per l'acquisto di un immobile), non possono essere confrontate con il reddito di un singolo anno in quanto è chiaro che queste spese possono essere sostenute soltanto con il reddito di più periodi. Senza contare che per tante tipologie di redditi (ad esempio, d'impresa) quanto viene dichiarato non corrisponde con la effettiva capacità di spesa.

    I POSSIBILI INTERVENTI
    La finalità dell'operazione che è stata posta in essere dall'amministrazione finanziaria sembra essere essenzialmente psicologica. Il contribuente può provvedere, comunque, a comunicare, all'indirizzo mail riportato, che i dati indicati nella lettera non sono corretti.
    Eventualmente, il contribuente può provvedere a effettuare il ravvedimento operoso per l'anno d'imposta 2010, qualora il reddito dichiarato sia molto basso in relazione alle spese sostenute (non però, per esempio, per quelle relative all'acquisto della casa, dell'autovettura che sono sostenute con redditi di più anni). Va valutato, poi, il comportamento da tenere per questa dichiarazione, in relazione alle spese sostenute nel 2011.

    LE CONSEGUENZE
    Se vi sono differenze tra le spese sostenute e il reddito dichiarato, il contribuente può essere chiamato a fornire chiarimenti agli uffici dell'amministrazione finanziaria.
    Se questi ultimi non saranno ritenuti soddisfacenti, l'ufficio è obbligato ad attivare la procedura di accertamento con adesione. In queste sedi il contribuente potrà dimostrare che alcune spese sono state sostenute, per esempio, attraverso finanziamenti o donazioni.
    Nel caso non si trovi un “accordo” con il contribuente, l'agenzia delle Entrate emetterà l'atto di accertamento. Questo provvedimento, però, dovrà tenere conto delle giustificazioni che sono state fornite dal contribuente all'amministrazione finanziaria.

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  3. Le comunicazioni sulle anomalie degli studi di settore

    CHE COSA FARE
    Anche quest'anno l'operazione dell'invio delle lettere relative agli studi di settore avrà come finalità quella di segnalare ai contribuenti possibili anomalie dei dati riguardanti questi strumenti di accertamento.
    Si tratta, generalmente, di incoerenze concernenti la gestione del magazzino, di eventuali differenze tra rimanenze finali e quelle iniziali, di incoerenze relative ai beni strumentali e alle spese residuali. Il tutto sulla base delle esperienze che sono state realizzate negli anni scorsi.
    Lo scopo è quello di scoraggiare il perpetuarsi nel tempo di comportamenti anomali. Se le anomalie continueranno, il contribuente potrà essere inserito in apposite liste di controllo che saranno predisposte da parte dell'amministrazione finanziaria.

    I POSSIBILI INTERVENTI
    Come lo scorso anno, anche nel 2012 al contribuente dovrebbe essere data la possibilità di comunicare, attraverso uno specifico software, eventuali dati conseguenti alle anomalie.
    Il contribuente potrebbe anche ricorrere al ravvedimento operoso, in relazione alle violazioni commesse in Unico 2011 (periodo d'imposta 2010): a tal fine la sanzione di riferimento per le irregolarità sul modello va da 258 a 2.065 euro.
    Altrimenti, il contribuente potrà semplicemente tener conto delle segnalazioni effettuate dall'amministrazione finanziaria senza fare nulla in relazione alla precedente dichiarazione oppure scegliere di correggere eventuali anomalie per questa dichiarazione (Unico 2012).

    LE CONSEGUENZE
    In ogni caso il contribuente deve considerare che la manovra economica estiva del 2011 ha fortemente inasprito le sanzioni, sia dirette che indirette, nel caso di irregolarità nel modello degli studi di settore.
    In particolare, è stato previsto – anche per effetto delle modifiche introdotte nel 2012 – che è possibile l'accertamento induttivo "puro", cioè basato su un mero indizio, ai fini delle imposte sui redditi, se i ricavi stimati per effetto della corretta applicazione degli studi di settore superano del 15% oppure di 50.000 euro quelli dichiarati dal contribuente. La disposizione si applica agli accertamenti che sono stati notificati a partire dal 2 marzo 2012, quindi anche in relazione a violazioni commesse per il passato.

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  4. fonte:
    http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-06-05/comunicazioni-anomalie-studi-settore-220919.shtml?uuid=AbV3cvnF#navigation

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