venerdì 27 aprile 2012

Informazioni per chi avesse in portafoglio Bond della Grecia


Dopo lo swap risparmiatori alle prese con i conti greci

Dopo la tormentata vicenda dei tango bond è l'ora – purtroppo – per molti risparmiatori di fare i conti con il sirtaki swap. E all'indomani della scadenza (prorogata a ieri 20 aprile) per l'adesione allo swap per la "ristrutturazione" del debito greco, restano attuali le preoccupazioni dei lettori di Plus24, ma anche le proteste per quanto avvenuto e il colpo assestato ai risparmiatori, che rischia di minare la fiducia per gli investimenti nell'area euro. 

Un filo comune nelle segnalazioni dei lettori è la richiesta sul che fare a questo punto. Un quesito cruciale in effetti, se non ci rassegna a una pesante volatilizzazione in alcuni casi (come scrive un lettore) dei risparmi di una vita. Secondo l'avvocato David Apolloni di Perugia: «Mi sembra difficile avviare delle possibili class action, che in Italia restano molto difficili. Si possono però verificare le singole situazioni per vedere quali spazi si aprono per ciascun risparmiatore». Le indicazioni di Apolloni, sono innazitutto di vedere quando è stato effettuato l'investimento, se prima o dopo l'entrata in vigore della Mifid (1° gennaio 2007), per controllare quali documenti hanno firmato. «Nel caso di eventuali acquisti in proprio – afferma Apolloni – le possibilità di recuperare qualcosa è scarsa».

L'indicazione che viene dagli esperti del settore quindi è di verificare le chances di possibile rivalsa con la banca. Lo conferma anche Angelo Castelli, avvocato di Formia, uno dei massimi esperti del settore: «L'unica concreta possibilità di recupero è nel contenzioso con la banca. È quanto abbiamo sperimentato nelle vicende passate dai tango Bond al caso Lehman Brothers. In quell'occasione erano state ipotizzate anche azioni contro le agenzie di rating, ma senza alcuna prospettiva di recuperare le somme investite». Castelli ha all'attivo un ricco "bottino" di cause vinte a favore di risparmiatori: calcola 86 milioni di euro recuperati per 202 risparmiatori nei casi tango bond, Lehman and Brothers, Cirio e Parmalat.

Adesso spiega: «Stiamo partendo con quattro cause sulla vicenda greca. Un milione di euro per quattro risparmiatori: si tratta di soggetti che avevano profili di rischio basso e per i quali invece le banche hanno avuto delle responsabilità oggettive, perché già dal 2010 era possibile stimare un pericolo in atto per i titoli greci. Quindi tutti coloro a cui hanno proposto investimenti in titoli greci in questo periodo, se il profilo di propensione al rischio era basso, ci sono i margini per un'azione di recupero». I numeri della vicenda sono notevoli, afferma Castelli: «Nel caso Grecia si può stimare che si tratta di circa 50/70mila risparmiatori per cifre che oscillano intorno al miliardo di euro».

Confrontando il caso Argentina, con quello Grecia, Castelli ricorda: «In quel caso il taglio dei titoli era stato meno radicale che nel caso Grecia. Qui infatti i risparmiatori si vedono attribuito solo il 25 per cento del valore investito e inoltre non cash ma in titoli che non si sa quale valore potranno avere in futuro. Praticamente niente». Resta dunque la strada lunga delle aule dei tribunali. Ma solo per chi è nelle condizioni verosimilmente di vantare solide ragioni, altrimenti il rischio è del doppio danno con beffa, per via delle spese di giudizio. Afferma Alessandro Pedone di Aduc: «Spazio per azioni collettive verso la Grecia non ne vedo. Nel caso si tentasse il recupero verso la banca, per il passato è difficile dire che quello greco fosse un investimento a rischio. Bisognerà vedere caso per caso e controllare i documenti che si sono firmati».

Articolo del Sole24Ore:

Link al testo della lettera da inviare alle banche e Link alle Domande e Risposte del Sole24Ore:
Lettera per la richiesta della documentazione alla banca e la interruzione dei termini di prescrizione

Domande & risposte

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