giovedì 3 maggio 2012

Euribor e Irs ai minimi di tutti i tempi. Cosa fare con il vecchio o con un nuovo mutuo?

Un altro passo. Ancora un passo all'ingiù. Non si arresta la versione "gambero" degli indici Euribor che anche oggi sono calati. L'indice a 1 mese ha perso la soglia dello 0,4% scivolando allo 0,399%, avvicinandosi al minimo di tutti i tempi (0,397%) toccato il 31 marzo 2010. L'indice a 3 mesi si è portato allo 0,7% e sembra ormai prossimo a sforare al ribasso questa soglia per puntare il minimo storico (0,634%).

La notizia farà certo piacere agli oltre 3 milioni di italiani che stanno rimborsando un mutuo a tasso variabileagganciato appunto a uno degli indici Euribor. A questo punto, la domanda è d'obbligo. Toccando il fondo, gli Euribor ripartiranno all'insù? Per rispondere, l'unica sfera di cristallo disponibile è il mercato londinese dei future (Liffe) dove sono scambiati contratti future sugli Euribor a 3 mesi nei prossimi cinque anni .

Un po' come guardare le previsioni del tempo. E, al pari di queste, anche le previsioni sugli Euribor possono sbagliarsi. Il margine d'errore è giustificato dal fatto che questi contratti riflettono le aspettative odierne sull'andamento economico del prossimo lustro. E, obiettivamente, con un'economia che naviga a vista come quella attuale, in preda alle scelte politiche sulla risoluzione della crisi dei debiti sovrani nell'Eurozona, non è semplice centrare previsioni nel medio periodo.

In ogni caso, questi contratti riflettono oggi la "sensazione" che gil Euribor resteranno sotto la soglia dell'1% fino a settembre 2014 per poi risalire lentamente verso il 2% nel 2016. Non dovrebbero tornare, quindi, neppure da qui a cinque anni in linea con la media storica del 3%.

Quest'altra notizia potrà far piacere a chi è in procinto in questa fase di stipulare un nuovo mutuo ed è indeciso sulla scelta del tasso ideale con cui dare il là al piano di ammortamento.

Fisso o variabile? Gli Euribor sono bassi e, nelle proiezioni finanziarie, lo resteranno ancora per qualche anno. Quindi tra le due grandi opzioni (fisso o variabile) la seconda sembra nettamente in vantaggio, seguendo la logica della convenienza finanziaria.

Tanto più che la distanza tra i miglior tasso variabile (3,5%) e il miglior fisso (5,8%) oggi stipulabile è altissima. Distanza che diventa ancora più elevata se si considera che le banche che operano in Italia concedono mutui secondo il cosiddetto "piano di ammortamento alla francese" in cui nei primi anni l'ammontare della rata è composta per la gran parte da interessi. Secondo quesfa formula, appunto, partire con un tasso più basso risulta essere doppiamente conveniente.

A onor di cronaca va però anche segnalato che, se gli Euribor volano basso, precipitano anche gli indici Eurirs , i parametri utilizzati per agganciare (al momento della stipula e per tutto il mutuo senza apportare più variazioni al tasso finale) il calcolo del tasso dei mutui a tasso fisso.

L'Eurirs a 20 anni (che riguarda quindi i mutui con scadenza a 20 anni) è oggi scivolato al 2,55%, il parametro a 25 anni al 2,51%. Per questi indici - che seguono da vicino l'andamento del Bund tedesco - siamo in una terra al ribasso inesplorata.

Ciò non basta però - a parità di spread - a ridurre il fortissimo gap con gli Euribor e con i mutui a tasso variabile. Ma, se non altro, alimenta nella scelta degli aspiranti mutuatari l'amletico dubbio nella scelta del tasso perfetto.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-03/euribor-minimi-tutti-tempi-122000.shtml?uuid=AbyvB3WF




 

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